Da quando Microsoft si è tolta i freni in termini di acquisizioni, con gli affari legati a ZeniMax Media prima e ad Activision Blizzard poi, sappiamo che il tema è diventato uno di quelli portanti nell'industria dei videogiochi. Ci sono indiscrezioni che si susseguono in merito a chi potrebbe passare di mano in favore di chi altri, come ad esempio le recenti dichiarazioni che suggerivano di una Sony interessata a Square Enix.
Altre voci, invece, suggerivano un possibile passaggio di mano per Electronic Arts, uno dei maggiori giganti dell'industria tra i publisher che non sono console holder.
Autrice di FIFA (almeno fino a quest'anno, e lo trovate su Amazon), di Battlefield, di Apex Legends e The Sims, per citarne alcuni, EA aveva evitato di commentare queste indiscrezioni, fino a quando il CEO Andrew Wilson non è tornato sull'argomento durante l'incontro con gli investitori per la chiusura del quarto fiscale.
In merito, Wilson ha spiegato che «EA non potrebbe essere in una posizione più forte come compagnia standalone», sottolineando come sia quindi non plausibile immaginare un passaggio di mano in questo preciso momento, perché la compagnia ha numeri molto positivi e non sta affatto cercando di passare sotto un altro gruppo che le faccia da cappello.
Sempre nelle parole del CEO (via IGN):
«Il nostro obiettivo è sempre prenderci cura delle nostre persone, dei nostri giocatori e dei nostri azionisti. Se dovesse mai esserci un modo, per noi, di farlo in modo diverso rispetto a quello che facciamo oggi, ovviamente saremmo aperti a questa possibilità. Ma ad oggi vi dico che ci sentiamo molto fiduciosi e molto entusiasti per il nostro futuro».
Ora come ora, insomma, non c'è niente di concreto, ma se dovesse rappresentare una buona occasione per il business di EA, il CEO non chiude completamente la porta a future proposte.
EA, che a sua volta ha acquisito Codemasters, è in procinto di lanciare FIFA 23 il prossimo 30 settembre, di cui vi abbiamo raccontato poche ore fa tutti i dettagli anche in merito alla rinnovata modalità Carriera. La compagnia ha fatto parlare di sé anche per le dichiarazioni dell'ex CEO, che aveva definito molto ingenua l'idea di non inserire microtransazioni in un gioco, considerando quanto queste permettano di incassare.
E, se pensiamo che oltre il 70% del giro d'affari di EA nel periodo di riferimento ruota proprio sui giochi persistenti, i numeri e la risposta del pubblico a colpi di portafogli sono dalla sua parte.