Dovreste comprare i Remaster se volete supportare i nuovi giochi PlayStation, per Yoshida

In occasione del suo addio alla compagnia, Shuhei Yoshida ha detto la sua sulle tante rimasterizzazioni recenti di PlayStation.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Sono stati giorni movimentati per Shuhei Yoshida, il veterano e amatissimo dirigente di casa PlayStation che ha deciso di lasciare la compagnia dopo ben trentun anni, e che ha appena celebrato la sua festa di addio.

Il veterano dell'industria ha discusso di un po' di interessanti aspetti del mondo dei videogiochi in una intervista con Kinda Funny Games, sottolineando anche qual è (a suo avviso) il senso delle rimasterizzazioni che Sony sta proponendo di recente, come Horizon Zero Dawn RemasteredThe Last of Us Parte II Remastered, o anche il rifacimento non proprio rivoluzionario di Until Dawn.

Quando, infatti, gli è stato domandato se c'è qualcosa di cui sente parlare spesso e che invece ritiene sia sbagliato, Yoshida ha commentato:

«Ho scherzato sul fatto che [Hermen Hulst] venga criticato per il fatto che vengano fatte troppe rimasterizzazioni. Penso che le persone che se ne lamentano credano che Hermen le stia facendo al posto di giochi nuovi. Ma sono sicuro che questi rifacimenti sono creati da team diversi, dedicati, o da alcuni team dediti ai porting, soprattutto quando si tratta della versione PC.

Quindi non credo stia sacrificando alcunché per poter realizzare questi Remastered».

In merito alle motivazioni per cui queste operazioni vengono fatte, Yoshida si è aperto spiegando che probabilmente sono identificate dal management come un buon modo di monetizzare per sostenere i costosi giochi AAA, dal momento che si tratta di progetti «molto più economici da produrre, che creano delle entrate aggiuntive e possono avvicinare nuovi utenti alle IP, soprattutto quando un gioco arriva anche su PC».

E questi incassi, secondo Yoshida, sono fondamentali per garantire i futuri lavori sui grandi progetti AAA, che poi sono quelli distintivi e che il pubblico vuole da PlayStation: sono operazioni che «possono portare abbastanza entrate da poter continuare a investire nei giochi grandi. I titoli single player oggi costano tanto, quindi hanno bisogno di entrate aggiuntive, tramite rimasterizzazioni e porting su PC, per poter riuscire a crearli».

Se la logica ha molto senso, è anche vero che non si può però chiedere ai giocatori di pagare prezzi comunque importanti per rimasterizzazioni che hanno davvero difficoltà a venire spiegate, come il fatto che Horizon Zero Dawn dal lancio del 2017 al 2024 abbia avuto già tre release (originale, Complete che includeva il DLC The Frozen Wilds e Remastered, che in caso vi interessi trovate su Amazon), andate quindi a monetizzare tre volte lo stesso titolo con il minimo sforzo.

Sappiamo che un'altra strategia inseguita da Sony per sostenere i suoi AAA è anche quella dei giochi live service che possono dare entrate persistenti, ma come abbiamo visto non tutto sta andando proprio come pianificato e in molti casi le uniche voci a bilancio messe da PlayStation per questi progetti deragliati sono state le spese.

 

 

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