Sta ormai diventando una curiosa tradizione di capodanno, ma anche per questo 2023 il presidente di Square Enix, il CEO Yosuke Matsuda, ha condiviso una lettera aperta di auguri – proprio come lo scorso anno. Tra le righe, il dirigente ha fatto i suoi auguri a fan e investitori del noto publisher, spiegando i perché dell'addio alla divisione occidentale con opere come Tomb Raider e Deus Ex, ma non solo. Nel messaggio, proprio come a inizio 2022, Matsuda ha sottolineato ancora una volta gli investimenti di Square Enix nel blockchain e negli NFT a tema videoludico.
La lettera di Matsuda, disponibile integralmente in inglese a questo indirizzo, si apre con una riflessione sulle incertezze economico-politiche che ci hanno accompagnato per tutto il 2022, anno in cui la compagnia ha messo le basi per l'anno fiscale che andrà da aprile 2023 a marzo 2024, «quello finale del nostro piano di business a medio termine».
Ciao Lara Croft, ciao Adam Jensen
Il 2022 è stato anche l'anno, spiega Matsuda, in cui implementare riforme strutturali alla compagnia, tra cui la vendita di Crystal Dynamics, Eidos Montreal e Square Enix Montreal – e delle loro IP.
Nelle parole di Matsuda:
«L'obiettivo di questo disinvestimento era di concentrare ulteriormente le nostre risorse, poiché la sofisticazione e la complessità dello sviluppo dei videogiochi hanno portato a dei costi importanti a cui far fronte.Questo disinvestimento rappresenta parte delle citate riforme strutturali ed è stato immaginato per apportare un cambiamento fondamentale al nostro portfolio di studi».
Alla luce di tutto questo, la lettera ci conferma l'intenzione di Square Enix di investire quanto risparmiato e quanto incassato in virtù di queste cessioni per potenziare gli studi e le IP ancora in suo possesso.
Come leggiamo, «accelereremo gli sforzi per rafforzare le nostre capacità di sviluppo interno, espandendo ulteriormente il nostro pool di talenti, oltre a concentrarci più rapidamente, con le nostre risorse, sullo sviluppo di titoli che possano essere competitivi su scala globale».
Tra le altre novità che leggiamo nella lettera, Square Enix sottolinea anche di voler continuare ad agire come publisher e non solo come sviluppatore, ma di volerlo farlo sotto l'egida di «una sola Square Enix», facendo quindi lavorare di concerto le organizzazioni di publishing orientali e occidentali – che prima invece operavano come corpi a sé stanti.
E poi ci sono gli NFT, naturalmente
A quanto pare, tuttavia, non potrebbe esserci una lettera di Capodanno da Square Enix senza una scorribanda nell'universo degli NFT e delle blockchain che provano ad applicarsi al mondo dei videogiochi.
Già lo scorso anno, il messaggio di Matsuda aveva lasciato perplessi molti giocatori, soprattutto nel passaggio in cui si diceva che gli utenti volevano «contribuire» ai videogiochi e non solo divertirsi. Un'idea rimarcata anche mesi dopo, dopo aver evidenziato che i giochi "tradizionali" fossero solo una parte della sua idea di business.
Quest'anno, Matsuda spiega che la blockchain è uno dei nuovi domini di business in cui Square Enix vuole continuare ad avventurarsi, anche perché parte dei fondi risparmiati o incassati con l'addio a Lara Croft e compagni, sono destinati a costruire nelle mondo delle blockchain.
Nella sua riflessione, il presidente rimarca che il 2022 ha evidenziato «una grande volatilità» per gli NFT, soprattutto se pensiamo al collo di FTX a novembre. Tuttavia, afferma che proprio questa volatilità è da considerare come un passo che condurrà alla creazione di «regole e un ambiente di business più trasparenti» in merito agli NFT per il futuro, il che «sarà fatto per il bene della crescita dell'intrattenimento con blockchain».
«Nel 2021» continua Matsuda, «il mercato è stato mosso più da investitori speculativi che da videogiocatori. In altre parole, il contenuto da prima pagina era creato basandosi sulla premessa che blockchain ed NFT dovessero risultare in una monetizzazione».
Secondo il presidente, gli ultimi passi hanno portato a interrogarsi su come le blockchain saranno in grado di «dare nuove esperienze ed entusiasmo ai consumatori», il che è a suo avviso uno sviluppo molto interessante e benefico per la crescita dell'industria.
E, ovviamente, Square Enix vuole essere sul pezzo su questo argomento:
«Il nostro gruppo ha in sviluppo numerosi giochi basati su IP originali, alcuni dei quali annunciati lo scorso anno, e stiamo facendo dei preparativi che ci permetteranno di svelare anche altri giochi, quest'anno.[...] Il blockchain è stato fonte di tumulto, ma con quella situazione ora nello specchietto retrovisore, speriamo che i giochi con blockchain possano arrivare a un nuovo stadio di crescita nel 2023».
Una speranza comprensibile, considerando che Matsuda, proprio in merito all'«intrattenimento con blockchain», sottolinea come Square Enix abbia «riservato investimenti aggressivi e sforzi nello sviluppo del business».
Se, insomma, tra le altre cose si è scelto di lasciar andare IP e studi storici per concentrare invece quelle risorse sui giochi con NFT, probabilmente passare di mano è la cosa migliore che potesse accadere a Lara Croft e compagni, poiché appare chiaro che Square avesse altre priorità difficilmente conciliabili.
Vedremo, comunque, come il gigante Square Enix si muoverà lungo quest'anno, in cui ha in cantiere parecchi grandi nomi, tra i quali figura anche l'atteso Final Fantasy XVI (che potete prenotare su Amazon).
In passato, i tentativi di portare gli NFT nell'ambiente di gioco tradizionale (qui la nostra enciclopedia su cosa questo significhi) – ossia, di considerare una conversione 1:1 tra videogiocatori e giocatori interessanti alle blockchain – non si sono rivelati particolarmente felici: Ubisoft ha finito con il regalare gli NFT ai suoi dipendenti con il progetto Ubisoft Quartz, l'idea di S.T.A.L.K.E.R. 2 di includere NFT è tornata subito alla base e c'è stata anche qualche scorribanda (sempre di Square Enix) lato merchandise.
Vediamo se e come il 2023 premierà maggiormente questi sforzi.