I videogiochi ci hanno abituato a vedere ogni tipo di proposta, dalla più normale alla più oscena, per quanto riguarda le microtransazioni, ma come sarebbero nell'epoca di DOOM?
Quegli anni in cui i videogiochi erano ancora puri e candidi, dove i giovani non erano traviati dagli acquisti aggiuntivi al punto di esserne i consumatori più voraci, e dove i videogiochi si compravano una volta e basta.
Ma se ormai siamo abituati, tristemente spesso, a vedere microtransazioni in videogiochi che si comprano a prezzo pieno, c'è stato un periodo in cui queste iniziative non erano neanche prese in considerazione dalle aziende.
E mentre Stellar Blade si fa sempre più tentare dall'idea di poter inserire acquisti aggiuntivi per solleticare la curiosità dei fan di Eve, qualcuno ha voluto creare un mondo alternativo.
Il programmatore Guy Dupont, che ha voluto creare una versione di DOOM in cui per continuare a giocare è necessario fare degli acquisti aggiuntivi.
Se questo scenario vi fa sorridere, guardate quanto il video qui sotto possa essere paragonabile a tanti altri titoli in commercio:
Cannot get X.com oEmbed
«Dobbiamo smetere di eseguire DOOM su cose nuove», dichiara Dupont pensando probabilmente alla versione in multiplayer sui tagliaerba (davvero, non è uno scherzo), «e iniziare a inserire nuove cose in DOOM».
Così Dupont ha inserito le microtransazioni nel gioco originale, per cui ogni volta che viene raccolto un oggetto il gioco si blocca finché non viene effettuato un pagamento aggiuntivo.
Questa idea è ovviamente farlocca e frutto di un hackaton, precisamente l'auto-esplicativo The Boston Stupid Shit No One Needs & Terrible Ideas Hackathon, ma più volte abbiamo visto scenari del genere.
Ci sono molti giochi, infatti, che sono diventati davvero costosi negli anni a causa delle microtransazioni: ecco la classifica.
Se questa storia su DOOM vi ha fatto venire un po' di nostalgia, sappiate che su Amazon trovate la collezione di tutti gli episodi classici della saga ad un ottimo prezzo.