Come vi abbiamo raccontato, Hideo Kojima e Norman Reedus sono stati protagonisti di una conferenza al Tribeca Film Festival, durante la quale hanno chiacchierato dei lavori in corso sull’ambizioso Death Stranding, facendo un po’ il punto della situazione. Vediamo cosa ci hanno svelato.
Death Stranding sarà un action open world
Per chi ancora non ne era sicuro, Hideo Kojima ha prima di tutto ricordato che il gioco sarà un action open world. Ancora una volta, il game designer non è entrato eccessivamente nello specifico, ma ha fatto sapere che il gioco porterà delle novità assolute per questo genere e ha voluto sottolineare che un tema chiave del comparto narrativo sarà l’essere connessi.
Il tema della connessione, come spiegato da Kojima, è molto ampio: si va dai collegamenti tra gli esseri umani che hanno una relazione ai collegamenti tra le nazioni dell’Unione Europea in chiave politica, tra le citazioni fatte dal game designer. Kojima assicura che Internet sia una buona metafora, per intendere le connessioni di cui vuole parlare, e assicura anche che il giocatore sarà solo, ma “proverà a collegarsi” con qualcuno. Dobbiamo aspettarci qualcosa sulla scia di Journey, magari?
Il game designer si è anche mostrato estremamente entusiasta in merito all’idea della connessione di cui parlerà il gioco, ma ha riferito di non poter svelare altro per non far inferocire Sony. Prende ulteriormente peso l’idea che, volutamente, le meccaniche di gioco siano rimaste fino a oggi avvolte nel mistero.
Le difficoltà di un open world
Dopo l’esperienza di Metal Gear Solid V, Kojima è tornato su un tema molto discusso, ammettendo che è difficile raccontare una storia in un videogioco open world. Bisogna infatti trovare il giusto equilibrio tra storia e libertà da concedere al giocatore. In ogni momento, si deve sapere che si può andare in una determinata direzione per scoprire novità sulla storia, ma deve essere il giocatore a compiere la scelta.
In merito alla narrativa, Norman Reedus non ha dubbi: secondo l’attore, Death Stranding sarà molto emozionante e ci farà piangere, quindi preparate i fazzoletti (che potrebbero servire anche per la commozione del momento in cui, finalmente, sapremo almeno in che anno uscirà, ndr).
A proposito di Reedus, Kojima ha affermato che non riesce più a immaginare di lavorare senza gli attori ed ha affermato che grazie al loro apporto può realizzare delle cose che prima poteva solo pensare. La loro presenza rende tutto più profondo e più accurato. Il suo entusiasmo è tale che, riferisce il game designer, «voglio creare videogiochi per tutto il resto della mia vita». Un’affermazione che farà piacere a chi si era preoccupato dopo che, in seguito al divorzio da Konami, Kojima aveva pensato di ritirarsi a vita privata.
Novità su Death Stranding? Aspettate un mese
Infine, Kojima ha anche affermato che potremmo scoprire presto novità su Death Stranding, o almeno sembra. Il game designer ha infatti dichiarato che ne sapremo di più «entro più o meno un mese». Siccome, però, il tutto sembrava troppo bello, ha anche aggiunto un criptico «forse».
Sperando sia più valida la prima opzione che il seguente forse, non possiamo che raccomandarvi di tenere le antenne puntate in direzione di SpazioGames, per tutte — tutte — le novità che saranno svelate sul primo videogioco della nuvoa Kojima Productions.
Fonte: ResetEra