La pratica di offrire un "accesso anticipato" per i videogiochi è diventata una strategia commerciale sempre più diffusa tra i publisher, anche se a livello etico è decisamente discutibile.
Uno stratagemma che personalmente trovo estremamente fastidioso, dato che in realtà finisce per "punire" i giocatori che non vogliono spendere più del necessario per avere un videogioco, ma purtroppo ormai ritenuto necessario da diversi sviluppatori per riuscire ad incentivare l'acquisto di edizioni con contenuti aggiuntivi.
Death Stranding 2 ha purtroppo confermato di volersi unire a questa tendenza: l'ultima attesissima produzione di Hideo Kojima uscirà ufficialmente il 26 giugno 2025 su PlayStation 5, ma alcuni giocatori potranno in realtà giocarci con almeno due giorni in anticipo.
Tra i vantaggi riservati alle edizioni Digital Deluxe e alla bizzarra Collector's Edition da 250 euro verrà infatti incluso un accesso anticipato di 48 ore, che di fatto sbloccherà il gioco completo con due giorni in anticipo rispetto ai "comuni mortali".
Come segnalato da Push Square, molti utenti hanno già reagito negativamente di fronte all'ennesimo tripla-A che sblocca un breve accesso anticipato per chi è disposto a pagare di più: sentimento ovviamente diffuso nei confronti di tutti i videogiochi recenti che hanno adottato questa pratica e non solo nei confronti del sequel di Death Stranding (trovate il primo capitolo su Amazon, se dovete ancora recuperarlo).
L'Early Access nasceva infatti per i videogiochi ancora in sviluppo e che, grazie a questa pratica, offrivano la possibilità ai giocatori di testare e dare il proprio contributo sotto forma di feedback: una formula che funziona e che è stata adottata correttamente su diversi videogiochi, come Baldur's Gate 3 e l'imminente Hades 2.
Non si può certo dire che per Death Stranding 2 avvenga la stessa cosa: di fatto il gioco non cambierà radicalmente in 48 ore e quella che viene offerta è di fatto la versione completa, in una data diversa rispetto a quella destinata ai consumatori.
Ovviamente anche noi redattori abbiamo spesso la possibilità di accedere in anteprima a copie complete, ma nel nostro caso avviene per motivi di recensione e senza dover andare a pagare — e senza essere pagati dagli sviluppatori, menzione che ci tengo a fare in un'era di crescente disinformazione sui social — per fare quello che è di fatto il nostro lavoro.
Death Stranding 2 non è il primo e non sarà certo l'ultimo gioco a monetizzare la passione dei giocatori in questo modo: basti pensare che verranno adottate pratiche simili anche per produzioni come Tony Hawk's Pro Skater 3+4, Doom The Dark Ages e Metal Gear Solid Delta, solo per citarne alcuni.
Detto ciò, personalmente non posso che augurarmi che un giorno si possa mettere definitivamente fine a questo fastidioso fenomeno. O che si tornino a implementare gli accessi anticipati per poter davvero usufruire di giochi incompleti, senza creare distinzioni in base a quanto gli utenti siano disposti a pagare.
In ogni caso, il fatto che anche Kojima Productions si sia dovuta piegare a queste logiche di mercato non farà che riaccendere il dibattito, tra chi pensa che sia un modo corretto per far guadagnare qualche euro in più agli sviluppatori e chi invece, come il sottoscritto, ritiene che si dovrebbe solo pensare a nuovi contenuti effettivi. Come sempre, saranno solo le effettive vendite a dimostrare quale sarà la scelta giusta per il futuro.