Si sta rivelando un SXSW interessante per i videogiocatori, quello di quest'anno: infatti, dopo il nuovo trailer e il panel a tema The Last of Us - Stagione 2, con spazio per gli attori della produzione HBO, ora è stato il turno di un panel a tema Death Stranding 2: On The Beach, dove Hideo Kojima è salito sul palco per parlare del gioco con Norman Reedus (Sam Porter Bridges), Troy Baker (Higghs Monaghan) e il musicista Woodkid, che avevamo sentito anche nella Director's Cut del gioco precedente.
L'occasione è stata buona anche per svelare un nuovo trailer, al quale il game director stava lavorando da diverse settimane e che vi proponiamo di seguito nel corpo della nostra notizia.
La grande notizia, come avrete sicuramente notato dal titolo, è che il gioco esce il 26 giugno prossimo, con i pre-ordini aperti dal 17 marzo prossimo. Altro grande higlight del trailer è la presenza di Luca Marinelli nel gioco, che interpreta un soldato molto simile a Solid Snake: non a caso, Kojima disse che avrebbe voluto Marinelli proprio come Snake in un possibile suo film a tema.
È stata annunciata anche una collector's edition che includerà una statua di un "robot" che avrà come corpo una CA gigante e come testa la nave di Fragile.
Il trailer, inoltre, sancisce che «non ci saremmo dovuti connettere», con Kojima che spiega che questo messaggio gli è arrivato durante la pandemia del 2020 e ha voluto spiegare nel gioco cosa intende.
Sul palco, Norman Reedus ha anche confermato che il gioco manterrà la stessa forte dimensione narrativa del primo (ma si svolgerà undici mesi dopo), anche se ci sarà più azione.
Kojima ha anche assicurato, con Troy Baker sul palco, che «Higgs sarà 100 volte migliore rispetto al primo gioco», promettendo anche momenti così sopra le righe che lasceremo andare il controller. Niente a cui i fan di Metal Gear non siano abituati, in pratica.
Death Stranding 2: On the Beach sarà un seguito diretto del primo Death Stranding (lo trovate su Amazon), dove Sam Porter Bridges venne chiamato a cercare di riunire un mondo post-apocalittico diviso, fatto di persone che vivevano isolate le une dalle altre e in rifugi sotterranei.
Ora, nel seguito la domanda si ribalta: se il primo gioco esplorava la forza della vicinanza e delle connessioni, il secondo pone l'accento anche su ciò che di negativo le nostre connessioni fanno viaggiare più velocemente, al punto da domandarsi «ci saremmo dovuti connettere?».
Proprio nei giorni scorsi, era stato anche confermato che Death Stranding 2 sarà ancora una volta un gioco di consegne, con una forte impronta narrativa come il primo capitolo, ma con un approccio a quanto pare più aperto per i combattimenti, che ora potranno essere più votato all'azione, affrontati in stealth o semplicemente evitati, a seconda delle decisioni di chi gioca.