Un nuovo report di Eurogamer.net getta ombre sulla realizzazione di Crackdown 3, passata nel corso degli anni di mano in mano fino al rinvio alla prossima primavera.Com’è stato formalizzato all’E3 2018, il gioco è ora in sviluppo esclusivamente presso Sumo Digital con il supporto di una piccola software house inglese.Questo ha messo ulteriormente in dubbio la sopravvivenza dell’avveniristico multiplayer, con una mappa completamente distruttibile, basato sulla tecnologia Cloudgine (creata da Dave Jones, creatore del franchise, ora in Epic Games).Non ci sono stati miglioramenti, comunque, in seguito al ridimensionamento delle ambizioni del titolo, anzi secondo Eurogamer.net questo sarebbe ancora “in una situazione difficile”.Le ultime voci anonime dal pool di sviluppatori che hanno lavorato al progetto rivelano che le ragioni sarebbero due: “il seccante multiplayer cloud-powered” e la confusione riguardo a chi “esattamente stia lavorando al gioco e chi non lo stia facendo”.Il recente rinvio avrebbe assestato un altro colpo all’umore del team di sviluppo, che pensava di uscire dal tunnel per giugno 2018 e dinanzi al quale si profila un “crunch”, ovvero un’ondata di straordinari, per altri sei mesi e la convinzione che le cose non miglioreranno – “non importa quanti soldi e risorse Microsoft ci butti”.Il day one di Crackdown 3 è previsto per febbraio e, secondo questa ricostruzione, non dovrebbero essere concesso altro tempo al prodotto per migliorare. La verità dunque è ormai a portata di mano.