Crackdown 3: Digital Foundry boccia Zona di Demolizione

Crackdown 3 passa per il vaglio di Digital Foundry: come se la cava la modalità multiplayer basata su cloud?

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a cura di Paolo Sirio

Nei giorni scorsi abbiamo parlato diffusamente di Crackdown 3
, multiplayer compreso, ma era atteso il verdetto tecnico relativo all’utilizzo del cloud in Zona di Demolizione.

Il primo a pronunciarsi è Digital Foundry, che rivela nel video in basso la propria analisi della modalità che Microsoft ha spedito dritta sulle nuvole.

La video analisi spiega come non ci siano differenze tra Xbox One S e Xbox One X, e che ci sono stati diversi compromessi rispetto alla demo originale.

Prima di tutto non si tratta di una città nella sua interezza, e c’è stata anche una riduzione della complessità del modello di distruzione basato su cloud.

Le impalcature in acciaio degli edifici non sono distruttibili, ad esempio, e nel complesso si riscontrano problemi di frame pacing e lag.

Insomma, Zona di Demolizione si conferma una modalità altamente sperimentale che, per via della gioventù di questa tecnologia in ambito gaming, soffre di diversi e abbastanza palesi problemi.

Nel video in basso trovate tutti i particolari.

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