Cosa succede quando moriamo non lo sappiamo, visto che è la domanda che più di ogni altra attanaglia l'uomo da millenni.
Non sappiamo cosa succede quando cessiamo di essere, o dove va a finire la nostra anima (nel caso in cui fossimo credenti).
La domanda, però, ora è un'altra: cosa succede a tutti i nostri giochi digitali per PlayStation quando tiriamo le cuoia?
Giorni fa, è emerso che una strana clausola di Steam spiega cosa succederà al vostro account quando morirete, visto che nessuno potrà ereditarlo in alcun modo.
Questo argomento è stato oggetto di discussione negli ultimi tempi, poiché sembra che la libreria di Steam non possa quindi essere trasmessa ad amici o parenti quando si passa a miglior vita.
Questo dibattito è ora arrivato in casa PlayStation, sollevando domande sulle politiche di Sony in materia.
In molti si sono chiesti cosa succede a tutti i giochi digitali che abbiamo acquistato su PSN una volta che la nostra avventura terrena arriva a conclusione.
A quanto pare, la risposta probabilmente non vi piacerà. Pare infatti che, proprio come su Steam, i vostri giochi non saranno più giocabili e languiranno in un purgatorio digitale.
Secondo quanto riportato - in piccolo - negli accordi di Sony (via GamingBible), «gli utenti non possono vendere, affittare, noleggiare, prestare, concedere in sublicenza, modificare, adattare, organizzare, tradurre, decodificare, decompilare o disassemblare alcuna parte dei contenuti. L'utente non può riprodurre o trasferire alcuna parte del Contenuto».
Tradotto in altre parole, se voleste passare la vostra collezione ai vostri figli o al vostro migliore amico, legalmente non potete farlo.
Tutti i nostri acquisti digitali rimarranno inutilizzati. Niente restituzioni, niente rimborsi, niente di niente. Solo un limbo. È un po' triste, non è vero?
È questa la politica per tutti gli articoli digitali multimediali? Tutti i film e gli spettacoli televisivi acquistati faranno la stessa fine? Sicuramente è un argomento che fa riflettere.
Anche a fronte di ciò, il formato fisico - che, lo ricordiamo, è duro a morire - forse è meglio che non passi mai di moda.
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