Concluso Metal Gear Solid, Kojima finì all'ospedale: «non riuscivo a riprendermi»

Nel corso di una lunga intervista a IGN Japan, Hideo Kojima ha rivelato che quando finisce i lavori su un gioco non la vive proprio benissimo.

Immagine di Concluso Metal Gear Solid, Kojima finì all'ospedale: «non riuscivo a riprendermi»
Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Riuscire a far arrivare sugli scaffali un videogioco a cui si lavora da anni, è tutt'altro che un lavoro facile e per alcuni è da considerarsi davvero come un piccolo miracolo. Lo sa sicuramente anche Hideo Kojima, che nel corso di una interessante intervista concessa alla divisione giapponese di IGN, in occasione del rinnovamento degli studi di Kojima Productions, ha anche ricordato le difficoltà che accompagnarono il lancio dei primi due Metal Gear Solid.

Nel caso di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, infatti, come molti ricorderanno, il gioco inizialmente includeva delle sequenze che coinvolgevano sia il World Trade Center sia il Pentagono. Ovviamente, il team di sviluppo dovette tagliarle dopo l'11 settembre – e questo creò una situazione di stress tale che Kojima pensò perfino di lasciare Konami.

A dargli supporto trovò però l'allora chairman Kagemasa Kozuki, che lo affiancò nelle sue decisioni per riuscire a dare i natali a Sons of Liberty.

La cosa, però, rimase particolarmente stressante, ma non è una novità: nel corso dell'intervista, Kojima racconta di arrivare sempre esausto al momento in cui i lavori su un gioco sono terminati. E, addirittura, ai tempi del primo Metal Gear Solid, finì in ospedale perché non riusciva a rimettersi in sesto.

Nelle parole del game director:

«Arrivo completamente esausto e finisco sempre per l'essere in condizioni terribili, quando completo i lavori su un gioco.

Dopo il primo Metal Gear Solid, anche dopo aver finito non stavo riuscendo a riprendermi e continuavo a passare di ospedale in ospedale».

Per fortuna, ricorda Kojima, anche in quel caso Kozuki gli ha dimostrato tutto il suo supporto, con una vicinanza che ha sicuramente fatto bene al game director: «mr. Kozuki era l'unico che si preoccupava per me, all'epoca. A riguardarmi indietro, penso che si sia mostrato più preoccupato per me di chiunque altro, nei momenti in cui non stavo bene».

Oggi, sappiamo che Kojima Productions sta lavorando ad almeno due progetti: uno è DS2, l'altro è il misterioso videogioco in cantiere con Xbox. Nella speranza, certo, che la salute venga prima di qualsiasi data di consegna.

Nella stessa intervista, Hideo Kojima ha anche parlato del primo Death Stranding (lo trovate su Amazon in sconto) e di come le evoluzioni dei mezzi di comunicazione finiscano per influenzare le opere che essi rendono possibili. Per approfondire la conoscenza con il gioco, fate riferimento alla nostra ricca video recensione dedicata.

Per scoprire tutto sulla saga Metal Gear, invece, ci sono le ore del nostro video documentario a tenervi compagnia.

Leggi altri articoli