Cina e videogiochi, ora il giornale di Stato si scaglia contro gli sviluppatori

"Siate responsabili della crescita sana della prossima generazione"

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Continua l'accesa lotta tra la Cina, inteso come governo, e il mondo dei videogiochi, con una stretta che non sembra volersi allentare.

Le recenti strette del governo nei confronti dell'utilizzo dei videogiochi online hanno fatto perdere molti soldi ad aziende come Tencent, che su titoli del genere ha fondato la propria fortuna.

Tutto iniziò con dichiarazioni molto forti e denigratorie nei confronti del medium, proseguite poi con restrizioni in termini di orari e giorni in cui accedere alle piattaforme online.

Le quali, come era ampiamente prevedibile, sono state aggirate grazie a delle scappatoie che hanno permesso ai giovani di giocare lo stesso.

Ma, mentre il mondo (e soprattutto l'Oriente) si sta godendo Genshin Impact, il governo cinese passa al contrattacco attraverso gli organi di stampa controllati dallo stato.

Come riporta Gamesindustry, un giornale di stato ha reso note tutte le scappatoie usate dalle persone per aggirare le restrizioni, esortando la popolazione a rispettare le regole.

Un articolo del People's Daily, giornale ufficiale del Partito Comunista, ha identificato tutti i metodi con i quali i minorenni possono accedere ai videogiochi online:

«In alcune piattaforme di commercio online, ci sono account di gioco in affitto o in vendita, gli utenti possono bypassare la supervisione affittando o comprando questi account e giocare online senza restrizioni.»

L'articolo incoraggia le famiglia e le scuole a sostenere le restrizioni, applicandole e denunciando chi non le osserva. E non solo, perché nel contenuto si esortano anche le aziende del mondo del gaming, con fare paternalistico oseremmo dire, a fare la loro parte:

«Dovete adempiere attivamente alle responsabilità sociali. Siate responabili della crescita sana della prossima generazione.»

A questo punto è lecito aspettarsi che, se le cose non cambieranno, la Cina adotterà delle misure ancora più severe per impedire l'utilizzo dei videogiochi. Il che è paradossale, considerando che uno dei videogiochi più redditizi del momento è proprio cinese.

Un mercato, quello dei videogiochi cinesi, che sembra voler entrare a gamba tesa anche in Occidente, con produzioni che hanno molto da dire.

Proprio MiHoYo, lo studio di Genshin Impact, si sta buttando in una nuova avventura videoludica, sempre che la Cina glielo consenta.

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