Cina, arriva la proposta per limitare ulteriormente i videogiochi online

La Cina continua a regolamentare i videogiochi con il pugno di ferro, e le nuove proposte di restrizioni mirano a tutelare i minori.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

In un periodo che, per altri motivi, vede alcuni popoli limitati nelle loro possibilità di vita, la Cina propone altre restrizioni per i videogiochi online.

Nel continuo paradosso per cui il mercato più in crescita dal punto di vista videoludico è, in realtà, quello che subisce più problematiche.

Ricorderete le forti dichiarazioni nei confronti di tutta l'industria dei videogiochi, i cui prodotti erano stati considerati "oppio per lo spirito".

E già con le prime limitazioni, fatte diverso tempo fa, c'era chi era riuscito a trovare una soluzione temporanea per continuare a giocare.

Chissà se sarà possibile fermare quelle che il governo della Cina sta per imporre sul mercato dei videogiochi online, che sembrano essere molto importanti.

Come riporta GameIndustry, l'intento è quello di limitare l'utilizzo delle esperienze di gioco tramite Internet, con l'idea di limitare le occasioni pericolose per i più giovani.

L'ente regolatore di Internet della Cina vorrebbe introdurre una "modalità giovani" per tutti i servizi online inclusi giochi, livestream, social media, servizi audio e video, ed altro.

Sarà compito dei provider forzare dei limiti di tempo per i minori, così come creare dei livelli di spesa massimi nelle transazioni online. Le regole si applicheranno anche alle aziende hardware, con i produttori di smartphone che dovranno assicurarsi di aver installato queste protezioni nei software dei loro apparecchi.

Si tratta ancora di una bozza, che andrebbe in pubblicazione il 13 aprile nel caso non venga fermata.

Il South China Morning Post riporta che aziende come Tencent e ByteDance hanno già lanciato una "modalità giovani" nei loro rispettivi servizi.

Le tensioni tra le aziende e gli organi di Stato si erano alzate molto nei mesi scorsi, tanto da arrivare anche a lanciare attacchi pubblici gli uni contro gli altri.

Una situazione che ha portato al fallimento anche di un colosso come Fortnite, che in Cina non ha attecchito per le regolamentazioni troppo severe.

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