C'è anche chi viene licenziato con una mail alle 5 del mattino

Unity licenzia in massa con una mail alle 5 del mattino: ennesima crisi per l’azienda, che a quanto pare ancora non vede la luce fuori dal tunnel.

Immagine di C'è anche chi viene licenziato con una mail alle 5 del mattino
Avatar

a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Unity Technologies è di nuovo nell’occhio del ciclone. La software house responsabile di uno dei motori grafici più diffusi nel settore ha annunciato una nuova ondata di licenziamenti, la sesta in pochi anni, lasciando senza lavoro un numero imprecisato di dipendenti.

Tra i reparti colpiti, sembra esserci l’intero team di Unity Behavior, lo strumento per la gestione delle IA comportamentali, oltre a numerosi sviluppatori senior, come riportato anche da 80lv.

La notizia è emersa inizialmente da un post su LinkedIn di Coline Turquin, ex Senior Software Developer in Unity, che ha confermato di essere stata licenziata dopo cinque anni di servizio.

Successivamente, anche Florence Rolland-Soulier, ex dipendente che ha lasciato l’azienda nel 2023, ha definito la situazione un “licenziamento di massa”, sottolineando come Unity stia perdendo alcune delle sue menti più brillanti e visionarie.

L’aspetto più inquietante di questa nuova ondata di licenziamenti è il modo in cui è stata comunicata. Secondo Peter Roe, ex Senior Technical Artist di Unity, la notizia è arrivata con una semplice email alle 5 del mattino, notificando ai dipendenti che sarebbero stati “eliminati” e che avrebbero perso l’accesso ai sistemi entro la fine della giornata.

Un taglio netto, senza preavviso, senza spiegazioni, senza possibilità di appello. A rendere la situazione ancora più incerta è l’assenza di dettagli ufficiali: non è stato comunicato il numero esatto di licenziati, né il motivo preciso di questa nuova ondata di tagli.

L’unico dato certo è che Unity, negli ultimi tre anni, ha perso tra i 200 e i 1.800 dipendenti a ogni ciclo di licenziamenti, il che lascia intendere che il numero reale di persone colpite potrebbe essere nell’ordine delle centinaia o migliaia.

Unity Technologies, un tempo un punto di riferimento per gli sviluppatori indie e tripla A (che trovate su Amazon), sta vivendo una crisi strutturale che sembra non avere fine. Dopo le pesanti critiche per il tentativo di introdurre la Unity Runtime Fee, una tassa sulle installazioni dei giochi sviluppati con il suo motore, l’azienda ha affrontato una fuga di talenti e una perdita di credibilità nella community.

Se un tempo Unity rappresentava l’alternativa accessibile e potente a Unreal Engine, oggi sembra sempre più un’azienda in affanno, incapace di gestire la transizione verso un modello sostenibile. 

La domanda ora è una sola: quanto ancora può reggere Unity prima di implodere del tutto? Non so dirlo, ma la mia vicinanza - così come quella di tutta la redazione di SpazioGames - è ovviamente a tutti i professionisti colpiti di tagli.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.