La trasparenza nell'uso dell'intelligenza artificiale generativa nell'industria videoludica resta un terreno nebuloso, come dimostra il caso Call of Duty.
Il colosso Activision ha recentemente inserito sulla pagina Steam del popolare sparatutto una nota tanto attesa quanto deludente: «il nostro team utilizza strumenti di IA generativa per aiutare lo sviluppo di alcune risorse di gioco».
Un'ammissione che arriva dopo mesi di speculazioni della community e un'inchiesta di Wired in cui un artista anonimo sosteneva che il pacchetto premium 'Yokai's Wrath' contenesse elementi creati con l'IA.
Ma questa dichiarazione, nella sua vaghezza, solleva più domande che risposte, evidenziando le falle nelle politiche di trasparenza di Valve.
I sospetti della community non sono nati dal nulla. Già tempo fa, un'immagine di un Babbo Natale zombie con sei dita aveva sollevato dubbi – l'IA generativa è tristemente nota per la sua incapacità di contare correttamente le dita nelle immagini che produce.
Sebbene alcuni difensori sostenessero che si trattasse semplicemente di carne zombificata che si staccava dall'osso, questa teoria è crollata quando è comparsa un'immagine promozionale con una mano guantata dotata di sei dita, più un pollice extra.
Un altro caso emblematico è la carta "Hard Breakup", ottenibile completando una sfida nel gioco (che trovate su Amazon).
L'utente Reddit Poodonkus ha espresso tutta la sua delusione: «Mi aspettavo di trovare una fantastica carta in stile pin-up, non... evidenti segni di un'immagine generata da IA non rifinita».
La sua protesta culminava con una richiesta chiara: «Ridisegnate questa carta, anche ricalcandola se necessario. Ma mostrate più rispetto ai giocatori».
Il problema fondamentale risiede nella politica di divulgazione implementata da Valve. Resa pubblica nel gennaio scorso, richiede che i giochi dettaglino «qualsiasi tipo di contenuto (arte/codice/suono/ecc.) creato con l'aiuto di strumenti IA durante lo sviluppo». Ma il modulo che gli sviluppatori devono compilare rivela un approccio sbilanciato.
Se l'IA generativa è "qui per restare", se è "il futuro", come ripetono instancabilmente i suoi sostenitori, perché non dirci esattamente come appare questo futuro? La questione non è solo estetica, ma tocca il valore percepito dei contenuti di gioco.
Questo, visto anche Zenless Zone Zero e il "caso IA", oltre alle parole del direttore del mocap di The Witcher 3 e Resident Evil Village.