Call of Duty Black Ops 5 nel 2020 per divergenze tra Raven e Sledgehammer?

Tra i due team ci sarebbe stata “tensione” con gli staff che avrebbero “discusso frequentemente durante l’ultimo anno di sviluppo”.

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a cura di Paolo Sirio

Nella serata di ieri
abbiamo riportato di una certa agitazione nel franchise di Call of Duty, per il quale Activision avrebbe deciso di tornare a Black Ops già nel 2020 dopo l’uscita di un quarto capitolo solo un anno fa.

Questa scelta, svela Kotaku, non sarebbe dovuta alla sola volontà di giocarsi un nuovo titolo del filone Black Ops tradizionalmente di grande successo di pubblico e critica.

Alla base della mossa del publisher, infatti, ci sarebbe come “ragione primaria” delle divergenze di un certo peso tra Raven Software, che avrebbe avuto la titolarità del progetto per la prima volta, e Sledgehammer Games, rilegata ad un ruolo di supporto dopo l’addio dei fondatori (Michael Condrey è ora in 2K Games).

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Tra i due team ci sarebbe stata “tensione” con gli staff che avrebbero “discusso frequentemente durante l’ultimo anno di sviluppo”.

Il progetto, con ambientazione nella Guerra Fredda e un passaggio in Vietnam, sarebbe stato “un disastro” per queste motivazioni, e quindi Activision avrebbe optato per una software house di maggiore affidabilità come Treyarch.

Insomma, una mossa inaspettata per la stessa Treyarch, che avrebbe ora non più i soliti tre anni per lavorare a Black Ops 5 ma appena due.

Che ne dite, siete contenti di avere un nuovo capitolo così presto o sarebbe stato meglio aspettare di più?

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