Tutti erano impazienti di scoprire che cosa avrebbe tirato fuori dal cilindro Squaresoft, dopo l'impatto avuto sul mondo dei giochi di ruolo da Final Fantasy VII. Era l'11 febbraio 1999 quando poterono finalmente scoprirlo: quel giorno, infatti, Final Fantasy VIII fece il suo esordio assoluto in Giappone, permettendo agli appassionati di mettere per la prima volta le mani su tutte le sue novità.
Noi europei dovemmo aspettare un po' di più – il gioco arrivò dalle nostre parti il 27 ottobre dello stesso anno, il primo in italiano – e, ricorderete, le recensioni sulle riviste dell'epoca non avevano dubbi su quanto fosse epica l'avventura di Squall e compagni (la trovate rimasterizzata su Amazon in sconto).
Il gioco era il primo a proporre un comparto grafico più realistico, all'interno della sua longeva saga: i personaggi avevano proporzioni ben studiate e anche negli FMV (muti) che intervallavano le sequenze di gioco avevano un look più umano che mai, rispetto al precedente Final Fantasy VII, dove la grafica era un po' più cartoon nelle proporzioni dei protagonisti.
Final Fantasy VIII si allontanava anche dai canonici classici del fantasy, un po' come il suo predecessore: niente principesse e cavalieri (o, almeno, qualcuno con ambizioni da cavaliere c'è, ma sappiamo che non fu la stessa cosa, ndr), niente regni e castelli da proteggere. Spazio, invece, a delle scuole di stampo militare (i Garden), a delle città dal sapore moderno, a despoti nascosti dietro l'etichetta di presidente (ricordate tutta la vicenda di Deling?) acclamati dalla folla.
Final Fantasy VIII proponeva una straordinaria colonna sonora a firma di Nobuo Uematsu, che includeva il brano Eyes on me – ancora oggi uno dei più amati all'interno della saga – e l'epica Liberi Fatali che introduceva alle vicende.
A tutto ciò, sommava un combat system a turni che riesce ancora a far parlare di sé e discutere: via gli MP, le magie diventano dei consumabili estraibili dai mostri e si possono associare alle caratteristiche dei personaggi con il sistema Junction.
Sistema Junction che, se usato sapientemente, permetteva di farsi strada in modo netto fin dall'inizio del gioco, con un party da tre personaggi (ma in totale erano otto, sebbene due avessero poco screen-time) che non aveva classi nette come negli episodi più classici.
Qualsiasi cosa si pensi del suo combat system e della sua narrazione fatta di alti e bassi qua e là, Final Fantasy VIII propose alcuni dei momenti e dei personaggi più amati della saga.
Squall, Rinoa e i loro compagni sono tutt'oggi marchiati a fuoco nella memoria di chi apprezza Final Fantasy ed è il motivo per cui il compleanno del gioco non passa inosservato.
Qualche tempo fa, oltretutto, personalmente ho provato a rigiocarci dopo vent'anni dalla prima volta ed è stato bello riscoprire tutto quello che aveva da offrire l'avventura dei SeeD partiti dal Garden di Balamb.
Buon compleanno, Final Fantasy VIII! Ti ricorderemo sempre – anche se abbiamo usato tanto i Guardian Force, sì.