Bungie potrebbe perdere l'indipendenza da PlayStation, dopo i licenziamenti

Secondo quanto riportato da Jeff Grubb, l'ondata di licenziamenti di Bungie avrebbe iniziato un processo per "strappare" l'indipendenza di Bungie.

Immagine di Bungie potrebbe perdere l'indipendenza da PlayStation, dopo i licenziamenti
Avatar

a cura di Francesco Corica

Staff Writer

L'ennesima ondata di licenziamenti del 2024 è arrivata come un fulmine in ciel sereno tra gli appassionati di casa PlayStation, dopo che Bungie ha annunciato grandi manovre che lasceranno a casa tantissimi dipendenti.

Come vi abbiamo segnalato nelle scorse ore, la casa di Destiny ha annunciato il licenziamento di oltre 200 persone e una conseguente ristrutturazione dello studio, con un gran numero di dipendenti che saranno spostati direttamente ad altri studi PlayStation.

Ricordiamo che l'acquisizione venne pubblicizzata sottolineando come condizione fondamentale l'indipendenza di Bungie che, nonostante faccia tecnicamente parte della scuderia di casa Sony, poteva continuare ad agire come meglio credeva senza troppe pressioni.

Dopo gli ultimi licenziamenti, sembra che quella promessa stia definitivamente per svanire, almeno secondo quanto riportato dall'affidabile Jeff Grubb sui suoi canali social.

Secondo il writer e insider, l'intenzione di Sony sarebbe proprio quella di far controllare la compagnia a Hermen Hulst, mettendo a tutti gli effetti Bungie al servizio di PlayStation. Anzi, addirittura la guiderebbe già.

In seguito, Grubb ha chiarito la posizione degli autori di Destiny 2 (trovate la Collezione Leggendaria su Amazon, a proposito) sottolineando che questi licenziamenti sono il primo passo per far perdere la loro autonomia e allineare Bungie a tutti gli altri studi del gruppo.

La teoria più probabile è che Bungie avrebbe potuto mantenere la propria indipendenza soltanto dopo aver continuato a conseguire specifici obiettivi di mercato, che evidentemente non sarebbe riuscita a raggiungere nemmeno dopo il lancio dell'espansione La Forma Ultima.

Di conseguenza, Sony avrebbe deciso di intervenire e includere sotto la propria "ala protettiva" gli autori di Destiny, con i conseguenti ennesimi licenziamenti che, come sempre, colpiranno chi non ha davvero colpe: gli sviluppatori.

Un'ipotesi che del resto vi avevamo già anticipato sulle nostre pagine alla fine dello scorso anno, segno che queste voci giravano internamente già da tempo.

Ovviamente non sappiamo con certezza se il report di Jeff Grubb sia effettivamente confermato dai fatti, dunque non possiamo fare altro che invitarvi a prendere il tutto, come sempre, con le dovute precauzioni in attesa di comunicati ufficiali che facciano chiarezza.

Ricordiamo che ai tempi dell'acquisizione Jim Ryan, ormai non più ai vertici di PlayStation, dichiarò con assoluta sicurezza che Bungie valeva «più dei 69 miliardi di Activision», cifra spesa da Xbox per assicurarsi gli autori di Call of Duty. Chissà se anche oggi sia davvero convinto di tutto ciò.

Leggi altri articoli