Bokeh supplica IGN per Slitterhead: «Ci date un voto migliore?»

Bokeh Game Studio, sviluppatore di Slitterhead, ha chiesto pubblicamente a IGN US di aumentare il voto della recensione del gioco.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Ne vediamo tante nel mondo dei videogiochi e continueremo a vederne, ma uno sviluppatore come Bokeh che chiede pubblicamente a un sito di aumentare la valutazione sul proprio titolo è una prima volta.

Il progetto del creatore di Silent Hill (con il remake del secondo capitolo che trovate su Amazon) è stato un videogioco sicuramente interessante ma non abbastanza valido.

Con un Metacritic di 62 su 100Slitterhead non è esattamente uno dei migliori giochi dell'anno. Anche nella nostra recensione ne abbiamo evidenziato i punti positivi, pur dicendo che «è un gioco graficamente e strutturalmente piuttosto vecchio, che non riesce in alcun modo ad avvicinarsi né alle produzioni moderne né alle altre gloriose opere del maestro Toyama.»

Tuttavia Bokeh ce la sta mettendo tutta cercando di rivalutare l'immagine di Slitterhead, chiedendo ai siti come IGN US di aumentare il voto della recensione.

Rispondendo su X alla condivisione di IGN US di un articolo che parlava dei giochi piccoli ma artistici che stanno arrivando sul mercato, Bokeh si è sentita chiamata in causa evidentemente.

Ricondividendo l'articolo, Bokeh ha detto:

«Ciao ragazzi, articolo delizioso, che ne dite di iniziare dandoci una valutazione migliore? Con affetto, Bokeh.»

L'iniziativa social parte da un'idea scherzosa, ma in questo periodo storico rimane decisamente una mossa sconveniente e che forse andava ponderata con più attenzione.

Il rapporto tra aziende, critica e pubblico è sempre più complicato e queste occasioni non fanno nulla per rendere il clima più sereno.

Nei commenti sono in molti a non giudicare corretto il comportamento di Bokeh, anche perché non è mai chiaro il confine che c'è tra ironia e serietà, in questi casi.

E nel momento in storico in cui si chiamano in causa in continuazione le fantomatiche recensioni comprate e la stampa corrotta, evocata anche nel caso di Dragon Age The Veilguard, uscirsene con idee del genere non è il massimo.

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