BioWare ammette: i problemi di cui parla Kotaku sono reali

Una lettera di BioWare ai suoi dipendenti ammette che le condizioni di lavoro su Anthem (e non solo) non sono state le migliori

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Abbiamo parlato ampiamente, nei giorni scorsi e sulle nostre pagine, della questione che la testata statunitense Kotaku ha sollevato in merito al progetto Anthem di BioWare. Il giornalista Jason Schreier, che aveva già esplorato le condizioni di lavoro nell’industria videoludica nel suo volume Blood, Sweat and Pixels e che qualche tempo fa aveva dato voce ai dipendenti di Rockstar al lavoro su Red Dead Redemption 2, ha appreso delle condizioni di enorme stress a cui sono stati sottoposti i dipendenti. Il suo report ha avuto così rilievo che BioWare stessa ha diffuso una nota per commentare la questione, accusando la testata di “non rendere l’industria migliore” con il suo articolo.

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Apprendiamo oggi, sempre grazie a Schreier, che BioWare ha chiesto ai suoi dipendenti di non parlare con la stampa degli argomenti trattati nell’articolo. In compenso, il general manager della software house canadese, Casey Hudson, ha diffuso una lettera per quegli stessi dipendenti, in cui ammette che i problemi citati nel report sono reali. Lettera che, anche in questo caso, è finita tra le mani del giornalista, che ha il pieno supporto di molti sviluppatori che gli hanno fatto sapere «sostituisci il nome di BioWare con quello della compagnia dove sto io e la situazione è identica».

Vi traduciamo integralmente la lettera di Casey Hudson, che ci dà un’idea più chiara e più completa della situazione:

Hey BioWare,

volevo farvi avere una nota per condividere con voi i miei pensieri sull’articolo di Kotaku e sulle discussioni online che ha innescato.

L’articolo fa menzione di molti dei problemi nello sviluppo di Anthem e nei nostri precedenti progetti. Questo traccia una linea tra questi problemi e la qualità garantita dal nostro ambiente di lavoro, il benessere del nostro staff. Questi problemi sono reali ed è la nostra priorità continuare a lavorare per risolverli.

Quello che abbiamo trovato fuori luogo è stato fare il nome di specifici sviluppatori come target di critiche pubbliche. Non è onesto ed è estremamente traumatico isolare le persone in modo singolo in questo modo e non possiamo accettare un trattamento simile nei confronto di nessuno dei nostri dipendenti. Ecco perché non abbiamo voluto partecipare all’articolo e perché abbiamo deciso di emanare un comunicato di commento.

Quando mi è stata data la possibilità di tornare in BioWare come general manager, ho accettato il ruolo sapendo che lo studio stava affrontando delle sfide importanti in merito alla salute, alla visione creativa e all’organizzazione degli obiettivi. Ero — e lo sono ancora — entusiasta di poter aiutare ad apportare delle migliorie in questi ambiti, perché amo questo studio e, più di tutto, voglio creare un luogo dove tutti voi siate felici e abbiate successo.

Non mi metterò qui a dirvi che ho fatto un grande lavoro su questi temi e anzi, in giorni come questo, sento di non averlo fatto. Penso però che alcuni dei passi che abbiamo compiuto in questo senso includano un obiettivo e valori messi meglio a fuoco per lo studio, in maniera tale che possa essere chiaro cosa stiamo qui a fare e come possiamo definire degli altri standard per la cultura del nostro studio. Abbiamo aggiornato la struttura del nostro studio in maniera tale che i direttori dei diversi dipartimenti potessero concentrarsi pienamente al supporto della carriera individuale e sul benessere. Stiamo definendo con più chiarezza dei ruoli in maniera tale che le persone possano riuscire a ottenere il loro successo personale. In tutto questo, stiamo anche attuando dei cambiamenti nella produzione, che fornirà una visione più chiara per i nostri progetti, oltre a un importante periodo di post-produzione che allevierà ulteriormente le pressioni e l’ansia che i team provano durante le fasi di sviluppo.

So che c’è molto di più di così, da fare, e parleremo più nel dettaglio di alcuni ulteriori provvedimenti che stiamo pianificando in risposta ai vostri feedback interni e ai post-mortem degli hands on della prossima settimana.  Per favore, continuate come sempre a fornire il vostro parere per farci sapere quali altri passi BioWare deve compiere per diventare il miglior luogo possibile dove lavorare.

Sono intenzionato a rendere questo un posto che riesca a tenere fede alle più alte aspettative per i giochi BioWare, attraverso un ambiente di lavoro che sia tra i migliori al mondo. Con il vostro aiuto, ce la faremo.

Per favore, fatemi sapere se preferite parlarci di persona e sarò felice di trovare il tempo di ascoltare i vostri pensieri.

Casey

Speriamo, ovviamente, che questa serie di articoli e di prese di coscienza porti a un ambiente di lavoro sempre più salutare per le persone senza le quali i videogiochi che tanto amiamo non esisterebbero nemmeno. La strada è lunga, non ci sono dubbi, ma a piccoli passi…

Fonte: Kotaku

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