Battlefield V sta procedendo a rilento sul mercato, con un salto negativo all’indietro rispetto ai numeri che, su mercato come quello britannico e quello statunitense, aveva fatto registrare il precedente Battlefield 1. Per questo motivo, Electronic Arts ha deciso di rivedere al ribasso le sue stime per l’anno fiscale, trascinata dalle performance sul mercato dello sparatutto ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.
Mentre, in precedenza, EA si aspetta delle entrate pari a $5,55 miliardi per l’anno fiscale, ha rivisto questi numeri fino a $5,20 miliardi. Secondo quanto riferito dal portale Seeking Alpha, il valore di EA è calato del 45% tra luglio e dicembre 2018, proprio a cavallo dell’uscita di Battlefield V.
I motivi dell’esitazione sul mercato del titolo sviluppato da DICE potrebbero essere molteplici. Ricordiamo le grandi polemiche che hanno circondato il gioco fin dalla sua uscita, quando gli autori rivelarono che si sarebbero presi qualche licenza poetica sulla Seconda Guerra Mondiale per garantire un’esperienza più diversificata e più inclusiva. Purtroppo, la questione era arrivata fino a delle vere e proprie parole grosse, quando EA aveva definito come persone poco istruite coloro che se la prendevano con questa scelta, invitandole peraltro a non comprare il gioco, se non di loro gradimento. Una richiesta che, a quanto pare, molti hanno deciso di accogliere.
I numeri a rilento di Battlefield V seguono anche la notizia che avevamo dato qualche giorno fa, quando avevamo notato che il gioco era finito prematuramente tra quelli nettamente in saldo sui rivenditori: un segno che EA stava tentando di dare un’impennata alle vendite.
Battlefield V è disponibile su PC, PS4 e Xbox One. Avete già letto la nostra recensione del gioco?