Assassin's Creed Shadows, Ubisoft ammette: «Metà team» non ha mai sviluppato giochi

Marc-Alexis Côté di Ubisoft ammette che una buona metà degli sviluppatori di Assassin's Creed Shadows è alla sua prima esperienza con un videogioco.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Pare Ubisoft abbia deciso di affidarsi a diverse nuove leve per lo sviluppo di Assassin's Creed Shadows: una scelta coraggiosa per svezzare nuovi talenti ma che, inevitabilmente, non può che portare a inevitabili rallentamenti sul ciclo di produzione.

Il publisher è comunque consapevole che sia necessario dar loro tutto il tempo di cui hanno bisogno, come dimostrato dal rinvio al prossimo anno dell'ultimo capitolo della saga.

Ad ammettere che non ci sono così tanti veterani al lavoro su Assassin's Creed Shadows (che potete prenotare su Amazon), come invece era lecito aspettarsi, è stato direttamente Marc-Alexis Côté, Vice President Executive Producer e sviluppatore con grande esperienza per la saga.

Dexerto ha infatti segnalato un suo intervento all'External Development Summit 2024 dello scorso settembre, finora passato inosservato, in cui sottolinea le inevitabili sfide di un team di sviluppo così giovane:

«Un gioco è una m***a fino a quando non sarà buono: questo è qualcosa che tutti noi qui abbiamo provato.

Probabilmente metà del team che sta costruendo Assassin's Creed sta creando un videogioco per la prima volta. Loro non lo sanno. Devi spiegargli che, anche se ci stanno giocando e credono sia la cosa peggiore che hanno mai vista, diventerà un buon gioco. Ci arriveremo».

Trovate l'intervento in questione nel video che trovate allegato qui di seguito, intorno al minuto 45.53:

Considerando che Assassin's Creed Shadows è uno dei titoli più ambiziosi dell'intera serie, di sicuro non possiamo dire che a Ubisoft manchi il coraggio, se davvero almeno metà del team di sviluppo è alle sue prime armi.

Ovviamente possiamo solo aspettare l'uscita ufficiale per vedere se il team di sviluppo riuscirà a conquistare la fiducia del pubblico, in uno dei periodi più neri che si ricordi per il publisher.

Lo stesso Marc-Alexis Côté aveva ammesso che c'è «una sola possibilità» di fare un buon lancio, motivo per il quale serve tutto il tempo necessario per non deludere il pubblico.

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