La causa intentata da Epic Games contro Apple per via delle tariffe applicate su App Store alle entrate di Fortnite sarebbe soltanto «una mossa pubblicitaria», a detta della casa di Cupertino.
The Verge ha recuperato il documento di 37 pagine depositato dal gigante degli iPhone in risposta all'ingiunzione di Epic Games, in cui emergono alcune considerazioni piuttosto accese mosse da Apple.
«Se Epic fosse stata davvero preoccupata che avrebbe sofferto danni alla reputazione da questa disputa, non avrebbe fatto questi elaborati sforzi per pubblicizzarla», spiegano gli avvocati di Apple.
«Da quello che vediamo (inclusa la campagna #freefortnite), Epic pensa che la sua condotta qui susciterà benevolenza, aumenterà la sua reputazione e porterà utenti a Fortnite, non il contrario».
Inoltre, la compagnia ritiene che Epic Games avrebbe detto che App Store sarebbe la fonte più piccola di guadagno a sua disposizione.
«Epic ha acceso un fuoco e ci ha gettato benzina sopra, e ora chiede a questa corte un'assistenza d'emergenza per tirarsene fuori, anche se Epic può farlo da sola in un istante semplicemente aderendo ai termini contrattuali che hanno governato con profitto la sua relazione con Apple per anni», è la chiosa finale.
Mentre Fortnite continua a rimanere fuori da App Store, Epic Games ha recentemente ospitato un evento-sfottò nei confronti di Apple, segno che non ha intenzione di mollare troppo presto.
Dal canto suo, Cupertino ha un business ancora estremamente florido nel gaming, come la nostra Stefania Sperandio ha sottolineato in un ricco speciale oggi.
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