Secondo diversi appassionati di BioWare, Anthem sarebbe stato una forzatura imposta da Electronic Arts allo studio canadese.
Questo perché la software house capitanata da Casey Hudson non si era mai cimentata in produzioni online, contrarie in un certo senso al suo DNA.
In ogni caso, questa narrazione è stata smentita in una serie di tweet da Jason Schreier di Kotaku, che ha spiegato come in realtà sia stata proprio BioWare a proporre Anthem al publisher.
“Continuo a vedere gente che diffonde questa idea che EA abbia forzato BioWare a fare un gioco online. Non è vero”, ha spiegato Schreier.
“EA in realtà dà ai suoi studi un sacco di autonomia. La pressione della dirigenza è più sottile di un ‘fate questo gioco!'”.
L’editore si limiterebbe a “manovrare le risorse” e chiedere “dov’è la tua versione di FIFA Ultimate Team?”, laddove con quest’ultima definizione si intenderebbe un metodo per rendere remunerativo il gioco sul lungo termine.
Insomma, “EA non è andata da BioWare e le ha chiesto ‘fateci un clone di Destiny'”, è la sintesi del giornalista americano.
In ogni caso, la prima a non essere soddisfatta dell’andamento del titolo in questa fase è proprio la casa nordamericana, che ha rivelato di essere al lavoro su alcuni cambiamenti netti.
I keep seeing people spread this idea that EA forced BioWare to make an online game. Not true. EA actually gives its studios a lot of autonomy. Executive pressure is more subtle than "Make this game!" – it's resource maneuvering and "Where's your version of FIFA Ultimate Team?"
— Jason Schreier (@jasonschreier) March 14, 2019
For sure, but that's not EA going to BioWare and saying "you need to make us a Destiny clone" – it's EA saying "if you want resources, show us how your game is going to make long-term revenue." Huge difference there!
— Jason Schreier (@jasonschreier) March 14, 2019