Continua, in Italia, la guerra a iliad, il nuovo operatore che ha debuttato qualche settimana fa e che ha attirato l’attenzione sia per i prezzi bassi sia per la chiacchierata mancata trasparenza del suo piano tariffario. Dopo le questioni relative alle sue pubblicità ingannevoli, le denunce di Tim e Vodafone e la contro-denuncia che ha portato alla sospensione dello sponsor Vodafone Unlimited con Baby K, arrivano ore le accuse dei sindacati. Secondo Slc Cigil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, infatti, il nuovo operatore metterebbe a rischio i posti di lavoro di alcuni suoi concorrenti – in particolar modo Wind Tre, che sta vivendo una vera e propria emorragia di abbonati (400.000 utenti persi tra gennaio e marzo 2017, 600.000 persi tra aprile e giugno 2017, 500.000 persi tra luglio e settembre 2017, 300.000 tra settembre e dicembre 2017, con la tendenza negativa che prosegue anche nel 2018 e che sta incassando il colpo da iliad).L’accusa ritiene che la proposta di iliad, additato come un operatore virtuale, sia favorita dal fatto che avrebbe pochi dipendenti, e si poggerebbe a reti costruite dagli altri operatori – e di conseguenza dai loro lavoratori. I sindacati chiedono quindi un confronto ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini per prendere in analisi la problematica.“Illiad ha una struttura occupazionale di circa 200 dipendenti ed utilizza per la quasi totalità tecnologie e infrastrutture di altri operatori impegnati ad investire in banda ultralarga e servizi innovativi, con strutture di costi non paragonabili ad un’azienda “virtuale” come l’operatore low cost francese, mettendo a rischio la tenuta occupazionale dell’intera filiera delle telecomunicazioni. […] Chiediamo al Ministero del lavoro e dello Sviluppo Economico, nonché per la parte di sicurezza nazionale al Ministero degli Interni di aprire una istruttoria per verificare le condizioni di lavoro, il rispetto degli impegni che Illiad avrebbe dovuto osservare a seguito dell’autorizzazioni delle Authority e delle leggi dello stato in materia di sicurezza pubblica” recita la nota ufficiale diffusa dai sindacati, che attaccano anche le simbox per la possibile mancanza di sicurezza, presa in analisi da qualche giorno dalla Polizia Postale.Di avviso totalmente opposto, ovviamente, iliad, che ha già commentato le accuse indicando di aver dato lavoro a 1.500 persone e sottolineando che l’assistenza ai clienti è fornita esclusivamente da personale localizzato in Italia, e non nel resto dell’Europa: “Iliad ha creato in pochi mesi un indotto di circa 1.500 posti di lavoro in Italia, tra diretti e indiretti. L’azienda sta sviluppando la propria infrastruttura di rete su tutto il territorio nazionale, pertanto non è e non può essere definito come un operatore virtuale” dichiara l’operatore francese. In merito ai centralini per l’assistenza ai clienti, scrive “Iliad si distingue da diversi altri operatori, perché fornisce assistenza agli utenti esclusivamente con strutture e personale localizzati in Italia.” Vedremo quali saranno i prossimi passi, dopo questa segnalazione da parte dei sindacati, per l’operatività di iliad sul territorio italiano.