Fino all'ultimo giorno del 2023 vi racconteremo probabilmente dei licenziamenti nel mondo dei videogiochi, e stavolta si unisce anche Bungie alla lista sconfinata di studi che hanno dovuto tagliare la forza lavoro.
Gli autori di Destiny, un brand che si espanso molto negli anni tanto da avere i propri gadget che trovate anche su Amazon, si ritrova a dover riposizionare i propri sviluppatori.
Pensavamo che dopo l'acquisizione da parte di PlayStation lo studio potesse navigare in acque tranquille per un po', ma a quanto pare non è così.
Come riporta VentureBeat, infatti, Bungie ha dovuto effettuare una serie di licenziamenti.
Al momento non è ancora chiaro il numero esatto di figure che sono state rimosse dall'azienda. Tuttavia stanno arrivando alcune testimonianze, come quella dell'ex-community manager Liana Ruppert che, tramite i suoi canali social personali, ha annunciato di non essere più a lavoro presso Bungie.
A fargli eco è Griffin Bennet, lead del team di social media di Bungie, che allo stesso modo ha affermato di essere stato licenziato.
Pare che il CEO di Bungie, Pete Parsons, convocherà una riunione del team all'interno dell'azienda nella giornata di oggi, secondo un report del giornalista Jason Schreier.
Bungie non ha confermato ufficialmente i licenziamenti né ovviamente il numero di dipendenti interessati nel momento in cui scriviamo, ma visto il trend annuale ci sentiamo di dire che una eventuale conferma non sarà purtroppo una sorpresa.
Proprio PlayStation nello specifico si è dovuta muovere in questo senso ultimamente. Lo studio first party Media Molecule è stato colpito di recente da una ondata di licenziamenti, e lo studio Visual Arts allo stesso modo ha dovuto rivedere pesantemente la propria forza lavoro.
È stato indubbiamente un anno molto complesso per il mondo dei videogiochi, mentre c'è chi riesce addirittura ad espandersi in questo momento storico con dei nuovi studi in giro per il mondo.