Attraverso la diffusione di un comunicato stampa AESVI, l’Associazione di categoria che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, ha accolto con soddisfazione la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Milano nei confronti di un importatore e rivenditore locale (PC BOX s.r.l.) di dispositivi che eludono le misure tecnologiche di protezione integrate nei sistemi Nintendo, violando i relativi diritti d’autore. La sentenza si rivela del tutto in linea rispetto a svariate sentenze emesse dalla sezione penale della Corte di Cassazione italiana a carico di rivenditori di dispositivi illegali creati per eludere tali misure di sicurezza anti-pirateria, così come a una recente sentenza della Corte di Appello di Firenze, che ha riconfermato una sentenza penale di primo grado a carico dei proprietari di PC Box. AESVI esprime quindi il proprio apprezzamento per la sentenza emessa dal Tribunale di Milano. L’importazione e la vendita di dispositivi atti a eludere le misure di protezione tecnologica delle console sono un atto illecito e arrecano un enorme danno all’industria videoludica. La lotta a questo fenomeno è indispensabile al fine di favorire la legalità nel settore dei videogiochi.