Il fatto, già di per se molto serio, è aggravato ulteriormente dai risultati di una ricerca di GamesIndustry International, al termine della quale il sito inglese ha scoperto che già altre due edizioni avevano subito leak simili.
A quanto pare, però, nessuno – almeno tra i non malintenzionati – aveva rilevato queste perdite, sempre dovute alla scarsa protezione riservata dal sito ufficiale degli organizzatori dell’ESA.
Un’edizione aveva visto la compromissioni dei dati di oltre 2.800 giornalisti, mentre un’altra di oltre 3.300, comprensivi anche in questo caso di nomi, cognomi, titoli, indirizzi, email, numeri di telefono e di fax.
I dati non sono più disponibili sul sito live ma è possibile accedervi grazie alle versioni archiviate, un’altra bella gatta da pelare per gli organizzatori già passibili di cause legali in tutto il mondo.