Continuano le dichiarazioni riguardo i videogiochi che non ce l'hanno fatta e, onestamente con poca sorpresa, anche il reboot di Alone in the Dark è stato giudicato insoddisfacente da Embracer.
Il titolo che ha segnato il ritorno della storica saga horror (lo trovate su Amazon) non è stato neanche un prodotto di qualità eccelsa, bisogna dirlo.
Nella nostra recensione, infatti, avevamo sottolineato che «l'inesperienza di Pieces Interactive con giochi di questo livello si sente tantissimo, e francamente siamo molto distanti dalle vette qualitative dei grandi franchise che dominano il genere.», e i risultati di vendite hanno (purtroppo) supportato la nostra impressione.
Come riporta Gaming Bolt, infatti, il colosso Embracer non si è rivelato soddisfatto della performance del gioco.
Nel suo rapporto fiscale del quarto trimestre e dell’intero anno, la società ha rivelato una «performance più debole del previsto» insieme a Outcast: A New Beginning, altro prodotto dell'azienda.
In questo contesto il team di sviluppo aveva già subito gli immancabili licenziamenti lo scorso aprile e, alla luce di questa nuova dichiarazione, non è chiaro cosa ne sarà di Pieces Interactive.
Embracer Group è, infatti, una delle aziende che più di tutte sta ristrutturando la propria forza lavoro e licenziando un numero impressionante di persone. Giusto oggi è stata completata la ristrutturazione, con un conteggio delle "vittime" davvero elevato che ci restituisce un quadro davvero desolante dell'industria in generale: 4500 posti persi e 80 videogiochi cancellati.
Lo stesso CEO, qualche tempo fa, si era espresso ed esposto in maniera sorprendentemente chiara dicendo di essere il bersaglio di molte critiche meritate, per via della gestione dei processi produttivi.
Per fortuna capitano anche situazioni positive, come Nintendo che ha acquisito uno dei tanti studi che è stato colpito dalla ristrutturazione di Embracer, per altro in vista di creare progetti per Nintendo Switch 2 quando uscirà.