Ripetiamo spesso che Ubisoft non sta vivendo un grande periodo e non arrivano notizie che ci smentiscono, visto che adesso alcuni giocatori vogliono fare causa all'azienda per The Crew.
Ricorderete che l'esponente del franchise di racing game di Ubisoft (lo trovate su Amazon) è stato al centro di una vicenda molto discussa, relativa al grande tema delle proprietà dei giochi e delle licenze digitali.
Dopo che The Crew aveva visto i suoi server chiudersi a dicembre dello scorso anno, ad aprile 2024 i videogiocatori non potevano neanche avviare il gioco che avevano regolarmente acquistato.
Un caso così importante, e lentamente frequente nell'industria, che ha portato però due videogiocatori californiani a intentare una causa collettiva contro Ubisoft (tramite Polygon).
Ubisoft ha offerto rimborsi solo a chi aveva acquistato The Crew di recente, ma molti utenti non hanno potuto beneficiare dell’offerta, dato che il titolo era disponibile già da molti anni. Per questo motivo è arrivata l'idea di portare Ubisoft in tribunale.
La causa, depositata il 4 novembre presso un tribunale californiano, paragona la situazione a quella di un flipper venduto con tutte le componenti essenziali, ma successivamente privato di paddles e bumper dal produttore, rendendolo inutilizzabile.
Questo è lo scenario che i legali delineano per il comportamento di Ubisoft, usandolo come paragone per tutelare i consumatori che si sono ritrovati a non poter più accedere a un prodotto regolarmente acquistato.
Inoltre, la causa incolpa Ubisoft di aver indotto in errore i giocatori sotto due aspetti. In primo luogo, di aver lasciato intendere che i giocatori stessero comprando il gioco, mentre in realtà si trattava solo di una licenza temporanea, anche per chi possedeva una copia fisica. In secondo luogo, di aver “falsamente rappresentato” i dischi fisici come contenenti tutti i file del gioco, mentre questi sarebbero stati solo chiavi di accesso online. La causa sostiene che questo comportamento violi le leggi californiane a tutela dei consumatori.
I due giocatori querelanti stanno cercando di far approvare la causa come class action, permettendo ad altri giocatori di unirsi alla richiesta di risarcimenti.
Il tema è caldissimo e, di recente, ci sono stati sviluppi importanti in questo senso. Lo scorso settembre, infatti, una normativa ha impedito a Steam di utilizzare il termine "acquistare" per i suoi prodotti, visto che si tratta dell'acquisto di una licenza d'uso e non di proprietà. A questo punto sarà interessante capire come finirà questa causa per Ubisoft, che segnerà un altro momento importante per il tema del digital delivery.