Activision avrebbe usato l'IA generativa per alcune skin a pagamento di Call of Duty

Secondo un report di Wired, Activision avrebbe già utilizzato l'IA generativa per creare skin su Call of Duty, ma non sarebbe l'unica.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

L'IA generativa è uno degli argomenti più spinosi tra gli appassionati di tecnologia, soprattutto per quanto riguarda le discussioni sul suo utilizzo etico e sul rispetto del copyright, che allo stato attuale non sembrerebbe essere sempre garantito con assoluta certezza.

Per questo motivo, alcune compagnie come Nintendo hanno deciso di non volerne sapere — almeno fino a quando non sarà davvero "etica" al 100% — ma ci sono molti altri team che hanno già iniziato a sperimentarne l'utilizzo.

In precedenza è stata utilizzata principalmente su contenuti minori, come immagini sullo sfondo e altri elementi su cui solitamente i giocatori non buttano particolarmente l'occhio, ma pare che negli ultimi mesi ci sia stato un approccio più aggressivo da parte di alcuni team.

Una nuova indagine condotta da Wired segnala che ci sono team come Activision Blizzard e Riot Games che avrebbero già iniziato a implementarla per sostituire il lavoro umano, lanciando anche accuse più specifiche nel caso degli autori di Call of Duty.

Pare infatti che già in Call of Duty Modern Warfare 3, che ricordiamo essere in arrivo su Xbox Game Pass già a partire da oggi, sia presente almeno una skin a pagamento realizzata tramite l'IA generativa.

La testata punta il dito in particolar modo sul bundle Yokai's Wrath, che sarebbe stato realizzato proprio con l'intelligenza artificiale senza che ciò venisse comunicato ai consumatori: si tratta di un pacchetto che può essere acquistato per 1500 punti COD su Warzone e Modern Warfare 3 (che trovate su Amazon).

Secondo la fonte di Wired un artista di Activision Blizzard rimasto anonimo — proprio numerosi artisti sarebbero stati tra i dipendenti coinvolti nel licenziamento di massa post-acquisizione e, secondo il suo resoconto, per rimanere all'interno dello studio era necessario integrare l'IA generativa nel proprio lavoro.

Da parte nostra, noi non smetteremo mai di batterci contro l'utilizzo di questa tecnologia al posto di personale davvero competente, ma se davvero fosse confermato che sono stati realizzati contenuti a pagamento con l'intelligenza artificiale senza che gli utenti ne fossero stati informati, si tratterebbe di un comportamento davvero molto grave e da non sottovalutare.

Ovviamente vi invitiamo a prendere questo report con le dovute precauzioni, in attesa che Activision Blizzard o Microsoft commentino o smentiscano tali indiscrezioni.

Nel frattempo, cogliamo l'occasione per ricordarvi che tra pochi giorni sarà ufficialmente disponibile l'Open Beta di Black Ops 6: ecco tutti i dettagli della prova.

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