Non Si Scherza Più #1 - E che è 'sta PlayStation?
Se non vi è piaciuto il reveal della nuova PS5, forse il problema siete voi.
a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Sony
- Produttore: Sony
- Distributore: Sony
- Data di uscita: 19 novembre 2020
Non si Scherza Più è un nuovo appuntamento dal nome piuttosto chiaro e inequivocabile, ispirato dalla filosofia che ha mosso – e sta muovendo – il nuovo piglio editoriale di SpazioGames: una rubrica che non ha paura di dire – e di scrivere – ciò che pensa, ma con cognizione di causa.
Attenzione, quindi: il contenuto di quello che leggerete, in alcuni punti, sarà decisamente irritante. Riferimenti a cose e persone sono assolutamente voluti, così come potreste trovare schieramenti di vario tipo (niente console war o fazioni politiche e calcistiche, tranquilli) unito a un linguaggio moderatamente scurrile, ma senza parolacce messe lì a fare colore. Questo perché, ora più che mai, non si scherza più. Anche e soprattutto quando si parla di videogiochi. Buon divertimento.
Chi pensa che tutti i possessori di console Sony PlayStation siano rimasti estasiati, dopo la presentazione di giovedì sera, 11 giugno 2020, ha un’idea appena distorta. Lo saranno stati alcuni, forse la maggioranza, ma non tutti. Sin dall’annuncio della piattaforma next-gen, e più in particolare del (bellissimo) pad chiamato DualSense, era chiaro che Sony volesse puntare su una piattaforma (sia esteticamente che concettualmente) intesa non come la console più potente sul mercato, bensì quella dal look irresistibile che andrà comprata a priori, quasi fosse un oggetto da non farsi mancare dentro casa. Tutto il resto non conta (leggasi teraflops e compagnia cantante, parole con cui si riempie la bocca l’utente medio da social, desideroso di parlare di ciò che non conosce per il puro gusto di farlo).
L’evento The Future of Gaming era quindi l’unico modo per mostrare, in poco più di un’ora, i giochi. Sì, i giochi. Quelli che alla fine della fiera contano davvero, quelli che ci fanno aprire il portafogli senza colpo ferire dopo un singolo trailer da mascella per terra, mentre tra una specifica tecnica e l’altra gli astiosi – o presunti tali – fingono di comprendere appieno le capacità di una console, per poi riversare la loro bile in un post Facebook. E giovedì scorso, di giochi ne abbiamo visti un bel po’: da Marvel’s Spider-Man Miles Morales, Gran Turismo 7, Rachet & Clank Rift Apart. Project Athia, Returnal e SackBoy: A Big Adventure. Passando per Deathloop, Ghostwire: Tokyo e Godfall. E ancora, Demon’s Souls (il remake), Resident Evil Village e Horizon: Forbidden West. E potrei continuare.
Se, per quanto riguarda i giochi – pressoché inattaccabili, nonostante qualche assente illustre, dato per scontato dall’insider di turno – le chiacchiere stanno a zero, è per quanto riguarda l’aspetto finale della console, mostrato con gran sorpresa (oppure no) alla fine dell’evento streaming di PS5, che una certa fetta di popolino ha dato il meglio di sé. O il peggio. Leggendo alcune cose, infatti, non si può non ridere di gusto.
Ma partiamo dal principio, perché tutto cominciò con l’annuncio dell’ormai celebre DualSense, divenuto famoso per la colorazione bianca e nera, simbolo della volontà di Sony di cambiare in parte direzione, anche per quanto riguarda la scelta cromatica (di solito tendente al grigio/nero): «è identico al pad di Xbox One!», «si può avere nero?», «sembra di plastica!». Leggendo i vari commenti indignati, le mani in faccia erano d’obbligo.
Ora, un nuovo passo in avanti (o indietro, che dir si voglia): «il design di PlayStation 5 è ridicolo». Da leggersi anche come «io lo avrei fatto meglio». Ovviamente, detto da un laureato all’università della vita o della strada. Quello che trovo fastidioso è il fatto che spesso si utilizzino le sciocchezze scritte sui social come trojan per far entrare quelle stesse sciocchezze nella testa delle persone. Perché se una cosa viene strillata mezzo Facebook, automaticamente dà il “potere” (notare le virgolette) a una persona, convinta giocoforza di essere ferrata sull’argomento, prendendo così le distanze dal giornalista brutto e cattivo – e anche un po’ corrotto (da Sony). Ciao core.
Questo perché è facile sparare sul più forte, rendendolo non più intoccabile e quindi meritevole di dileggio, ora in una posizione decisamente esposta a uova marce e pomodori. E a una valanga di meme, ovviamente. Certo, spesso si ride e di gusto, ma il problema è che in molti non sembrano riuscire a distinguere la battuta dalla sgradevolezza della critica sciocca senza fondamento alcuno. A ciò si aggiunge il problema (perché di problema si tratta) che le critiche al design sono piovute anche da gente ultraquarantenne, cresciuta con quegli aborti di estetica come l’Intellivision, l’Atari Lynx, l’Atari Jaguar e persino la prima Xbox (che guai a toccarle, sono la storia delle console, non sia mai rompiate le uova nel paniere della nostalgia canaglia). Meraviglioso.
Quindi il problema non è l’aspetto di per sé, no, il problema era esattamente quello sollevato poche righe più alto: le scemenze che attirano scemenze. Quelli che magari scrivono robe tipo «in orizzontale è più brutta che in verticale» oppure «è troppo grossa, non ho dove metterla in salotto», sono i mattatori assoluti, idoli indiscussi oltre la stratosfera dell’imbarazzo videoludico.
O forse, l’errore è ancora una volta quello di avere aspettative troppo alte, sempre e comunque. Specie se si ha il coraggio (o l’ingenuità) di giudicare senza aver provato con mano. Dal canto mio potrei controbattere dicendo che abbiamo masticato ben quattro generazioni di monoliti neri e cassettiere sotto mentite spoglie, per lamentarci di PS5, Potrei controbattere che, da che mondo è mondo, Sony ha sempre ridisegnato (e ridimensionato) la sua console di punta nel giro di pochi anni, da PSOne e PS4, passando ovviamente per PS2 e PS3.
Potrei controbattere dicendo che è inutile che vi lamentiate che la versione Digital Only senza lettore ottico ucciderà il formato fisico. Il retail è già morto, solo che non ve ne siete ancora accorti. Insomma, potrei andare avanti all’infinito nel dirvi quanto di irriflessivo ci sia nelle considerazioni di una fanbase che, più che di bastian contrari, è composta da contrariati e basta. Perché l’onestà, specie in questi tempi bui in cui dovremmo fare squadra invece di accoltellarci (virtualmente), fa sempre la sua porca figura.
PlayStation 5 ha la sua pagina di pre-order su Amazon Italia: potete trovarla a questo indirizzo.
Sarà bello parlare di questa nuova generazione Sony una volta che sarà nei negozi, pad alla mano. Anzi, in verità è bello parlarne anche adesso, diversi mesi prima di vederla sugli scaffali. A patto che le solite sparate mosse dai pregiudizi o dall’incapacità di formarsi un’opinione in modo indipendente non rovinino la bellezza del momento.
E a me bianca piace un casino, che si sappia.