Nioh 2, provate due nuove missioni - Anteprima
Abbiamo provato due nuove missioni di Nioh 2 presso gli uffici di Sony. Ecco il resoconto della nostra doppia sessione.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Team Ninja
- Produttore: Koei Tecmo
- Distributore: Sony (PlayStation), Koei Tecmo (PC)
- Piattaforme: PC , PS4 , PS5
- Generi: Azione
- Data di uscita: 13 marzo 2020, 5 febbraio 2021 (PS5, PC)
Dopo la closed alpha testata a fondo tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, ieri abbiamo avuto l’opportunità di provare altre due brevi missioni di Nioh 2 presso gli uffici di Sony. La prima demo è identica a quella che il pubblico del Tokyo Game Show sta giocando in questi giorni, mentre la seconda è disponibile solo per la stampa. Da entrambe, si evince quanto gli innegabili problemi di bilanciamento visti qualche mese fa siano stati mitigati, e ad eccezione di qualche asperità nel livello di difficoltà, rappresentato unicamente dalla seconda boss fight, Nioh 2 appare senz’altro meglio gestito e con un gran bel ritmo.
Nioh 2, ritorno nell’antico Giappone
L’assenza di un protagonista unico, sostituito adesso da un personaggio creabile a piacimento prima di imbarcarsi nell’avventura strutturata a missioni, lascia finalmente spazio a una storia di più ampio respiro. Reinterpretata e basata sul folklore dell’epoca, quella di Nioh 2 vuole rapidamente disfarsi di un racconto che aveva già detto tutto ed espandersi in modo tale da abbracciare (potenzialmente e con eventuali seguiti) epoche diverse. Ecco dunque che a un occhio poco esperto Nioh 2 apparirà non così diverso dal precedente capitolo, ma a ben vedere ci sono già alcuni dettagli della trama che stuzzicano la fantasia: per esempio, uno dei personaggi intravisti nel trailer del TGS viene chiamato Hideyoshi, che è probabilmente quell’Hideyoshi Toyotomi che sarebbe succeduto a Nobunaga Oda prima di diventare uno dei tre grandi unificatori del Giappone; lo stesso uomo che, a ben vedere, è proprio il padre di Hideyori, boss finale dell’ultimo DLC di Nioh.
Speculazioni a parte, da carpire c’è stato ben poco, anche perché le due missioni duravano grossomodo venti minuti ciascuna, con delle sezioni che comprendevano un paio di macro-aree, delle zone più ristrette e il classico portone che conduceva all’arena presidiata dal boss. Il primo, decisamente più abbordabile, mostrava pochi attacchi davvero devastanti e concedeva la possibilità di nascondersi dietro una possente struttura indistruttibile, così da arginare sul nascere ogni pericolosa iniziativa nemica. La seconda, una sorta di donna-gatto su un carro infuocato, aveva dei pattern meno prevedibili e la possibilità di far crollare parti dello scenario, che uniti a un paio di attacchi furiosi e improvvisi, aumentava in maniera considerevole la difficoltà media degli scontri fin lì affrontati. Qualche tentativo in meno si sarebbe potuto fare avendo avuto la possibilità di un farming più considerevole, ma tutto sommato non è mai davvero apparsa come uno scoglio che di primo acchito sembrasse insormontabile.
A questa considerazione vanno sommate quelle fatte nella precedente analisi: Nioh 2, nonostante un più oculato bilanciamento, appare più semplice del predecessore. Il motivo non va ricercato solo nella padronanza acquisita dopo aver sviscerato il primo titolo, ma anche nelle novità introdotte. Alcune, irrimediabilmente, potrebbero farvi diventare molti forti ben prima del previsto, poiché riuscendo ad alternare la trasformazione Yokai e gli attacchi speciali si riescono a causare ingenti danni in men che non si dica. Anche ai boss più coriacei, per l’appunto.
L’arte del Samurai, la possanza dello Yokai
A differenza della vecchia alpha, in nessuna delle due missioni era possibile vedere la sferografia delle abilità; inoltre, molte funzionalità di gioco erano totalmente precluse e non c’è stato modo di notare se in tal senso siano stati fatti dei progressi. Tuttavia, qualcosa di nuovo si è in effetti visto, ossia delle mosse speciali che si rivelano di primaria importanza quando determinati Yokai effettuano i cosiddetti attacchi esplosivi.
Le violente offensive sono sempre precedute da un’aura rossa che indica l’attacco in preparazione, ed esattamente pochi attimi dopo, se si ha la prontezza di premere R1 e cerchio in contemporanea prima di subire il danno, è possibile eseguire una sorta di contrattacco. La Mossa dello Spirito Feroce consente inoltre di schivare l’attacco lasciando dietro di sé un’illusione. Se l’illusione viene colpita, si ripristina buona parte della barra Yokai, mentre se si schiva rivolgendosi in avanti, c’è la possibilità di sferrare il contrattacco. Si tratta di un metodo molto efficace per fronteggiare i mid-boss, di cui ci si può sbarazzare con grande rapidità; per tutti gli altri nemici, com’è facile intuire, bisognerà come al solito gestire al meglio il ritmo KI, le impugnature e le caratteristiche delle armi, con le doppie asce che rimangono ancora una volta le più versatili in assoluto.
Al di là di ciò, tecnicamente non si registrano grossi passi in avanti, e al netto dell’impressionante riciclo di asset, che è da sempre il grande vizietto che Koei-Tecmo si porta dietro da diverse generazioni, l’immagine appare molto pulita e la sensazione di avere di fronte delle texture talvolta sgranate è di sicuro meno evidente. Su PS4 Pro non si sono mai registrati cali di frame, mentre è tutta da verificare la stabilità del codice nella versione base della console, che in tutta onestà, anche durante l’alpha, non aveva mostrato evidenti balbuzie. La gestione dell’armamentario, assieme ai poteri, agli attacchi Yokai e a tutto ciò che è stato trascinato di peso dal primo Nioh, saranno stavolta cruciali per un avanzamento che vuole essere un po’ più libero dal farming obbligato (che sarà comunque presente, sebbene in misura minore). Dopo un tempo così breve sarebbe ingiusto esprimere giudizi sulla tenuta di gioco e su quanto esso possa rimanere stimolante a lungo, ma è evidente che la difficoltà media, almeno a giudicare da queste due prove, si sia un po’ abbassata.
+ Molto più solido rispetto al primo capitolo, da tutti i punti di vista
+ Dopo aver abbandonato il protagonista unico, la storia potrà avere maggior respiro
- Sembra meno severo e più permissivo rispetto al capitolo precedente
La seconda prova di Nioh 2 ci ha dato ulteriori certezze sul ritmo e sulla godibilità di gioco, che appaiono migliori del primo capitolo. L’aggiunta dei nuovi attacchi e di tante piccole novità riescono a dare più varietà al combat system, mentre è ancora da capire quanto Koei-Tecmo vorrà rendere abbordabile l’avventura, che già da adesso sembra avere un po’ perso quel livello di difficoltà molto elevato che contraddistingueva il capostipite. In attesa di scoprire come verrà portato a termine il bilanciamento finale, vi assicuriamo che Nioh 2 è riuscito a trasmettere solo sensazioni positive.
Voto Recensione di Nioh 2 - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Aggiunta di attacchi speciali che rendono più vario il sistema di combattimento
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Molto più solido rispetto al primo capitolo, da tutti i punti di vista
-
Dopo aver abbandonato il protagonista unico, la storia potrà avere maggior respiro
Contro
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Riciclo impressionante di asset
-
Sembra meno severo e più permissivo rispetto al capitolo precedente
Commento
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