Nei giorni scorsi ha fatto molto rumore la questione del drifting dei Joy-Con di Nintendo Switch, non solo per il problema (che prevede un’usura esponenziale delle levette analogiche) ma anche per la risposta della Grande N, che nell’unico commento ufficiale l’aveva almeno apparentemente ridimensionato.
Tuttavia, stando ad una memo interna ottenuta da Vice, Nintendo of America avrebbe fatto dietrofront in seguito alla class action partita da Seattle sull’argomento.
La policy sarebbe adesso non soltanto offrire riparazioni gratuite per i Joy-Con affetti da drifting ma addirittura proporre rimborsi per coprire le spese già affrontate dai clienti, e senza alcuna limitazione di tempo.
La norma precedente prevedeva invece che Nintendo coprisse soltanto i controller colpiti nel loro primo anno di vita, e con riparazioni, segnalano i giocatori, tutt’altro che permanenti.
Un change of heart, potremmo definirlo, che ricorda seppur in scala minore quello di Microsoft sulla questione dei red ring di Xbox 360, quando la casa di Redmond si offrì di occuparsi del problema a prescindere da quanto tempo dopo l’acquisto si palesasse.