NEO: The World ends with you | Recensione - Stile e sostanza a braccetto
Si torna a collezionare spille a Tokyo
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Square Enix
- Produttore: Square Enix
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
- Generi: Gioco di Ruolo , Azione
- Data di uscita: 27 luglio 2021
Dopo aver sondato le acque quasi tre anni or sono con la riedizione del titolo originale, inizialmente pubblicato su Nintendo DS, Square Enix torna alla carica con il seguito diretto di The World ends with you, uno dei titoli più stilosi ed originali dell'intera ludoteca della console portatile a due schermi.
Il nome è il medesimo, a parte il prefisso Neo, quasi a voler sottolineare la continuità con il predecessore, e lo stesso può dirsi per l'ambientazione e molte delle meccaniche di gioco: siamo dinanzi ad un mero more of the same o in questo nuovo capitolo c'è di più?
Scopriamolo insieme nella nostra recensione.
The Reaper Game, capitolo secondo
Rindo e Fret sono due adolescenti giapponesi, che passano le loro giornate attaccati al telefono, come la maggior parte dei loro coetanei. Gironzolare per Shibuya, smangiucchiare in vari locali del centro ed acquistare vestiti alla moda sono solo alcune delle loro attività principali, che vengono bruscamente interrotte da un avvenimento traumatico, ma poco chiaro.
Un giorno apparentemente uguale a tanti altri, infatti, proprio mentre attraversano il famoso incrocio di Shibuya, un evento catastrofico si abbatte su di loro, trasportandoli in un piano esistenziale differente da quello di tutti gli altri abitanti di Tokyo, con i quali, infatti, non possono più comunicare in alcun modo.
Strani flashback (o flash-forward?) appaiono dinanzi agli occhi di Rindo, il protagonista della vicenda, e anche i cellulari, inseparabili compagni d'avventura, smettono di funzionare, sebbene con due eccezioni: una nuova, strana applicazione che si è apparentemente installata da sola, e che porta il segno di uno strano teschio, e il servizio di messaggistica istantanea con un conoscente di Rindo, l'unico che riesce a mantenere i contatti con il nostro anche dopo questo strano evento.
Ben presto, i nostri sprovveduti amici si renderanno conto di non essere da soli in questa versione alternativa di Tokyo, e che, loro malgrado, sono stati iscritti ad un gioco crudele ed apparentemente senza senso, lo stesso a cui fu costretto a partecipare Neku, protagonista del capostipite.
Organizzato e supervisionato da demoni che sembrano godere delle disavventure dei suoi partecipanti, il Reaper Game sembra essere l'unica via d'uscita dal limbo in cui Fret e Rindo sono intrappolati, ma il prezzo da pagare per parteciparvi e, soprattutto, per emergere vittoriosi sembra essere decisamente alto...
Non diremo di più, perché la narrativa dell'ultima fatica Square Enix è articolata e piacevole, sebbene possa risultare ridondante a coloro i quali abbiano già portato a termine il titolo originario.
Grazie anche ad un eccellente lavoro di localizzazione nella nostra lingua tramite sottotitoli, che riprendono il gergo e le abbreviazioni tipiche dei giovani di oggi, Neo The World ends with you non fatica a tenere alto l'interesse del giocatore lungo tutta la corposa campagna principale, la cui durata, pur variando a seconda di quante e quali attività secondarie si sceglierà di intraprendere, supera agilmente la soglia delle quarantacinque ore, raddoppiando, di fatto, i valori di quella del capostipite.
Molti dei colpi di scena, concentrati soprattutto nella seconda metà dell'avventura, avranno un impatto più significativo su quanti si siano avvicinati al franchise con questo episodio, ma anche i veterani del primo capitolo non potranno non sorridere comunque dinanzi a svolte un po' telefonate.
L'originalità dell'ambientazione e delle motivazioni che muovono il plot hanno inevitabilmente perso qualcosa rispetto al debutto sul mercato, avvenuto ben quattordici anni or sono, ma il prodotto Square Enix controbilancia con uno stile travolgente ed un cast di personaggi molto ben caratterizzati e decisamente interessanti.
Da Shinjuku a Shibuya
Nonostante il surplus di stile e la quasi totale assenza di altri titoli strutturati alla medesima maniera, Neo The world ends with you si rivela un prodotto sorprendentemente semplice a livello concettuale, che ha l'intelligenza di non fare il passo più lungo della gamba, proponendo una sola location da esplorare, svelandola poco a poco con il passare delle ore al giocatore.
La Shibuya dipinta da Nomura e dal suo staff diventerà una seconda casa per il giocatore, che dopo un certo numero di ore ne conoscerà i vicoli stilizzati come il palmo della propria mano: girovagare per le strade del quartiere più famoso di Tokyo rappresenta infatti il cinquanta per cento dell'attività ludica proposta dal titolo Square Enix, laddove l'altro cinquanta è rappresentato dal combattimento.
Durante le fasi esplorative il giocatore è chiamato a vivere la città, facendo acquisti nei vari negozi sparsi per le strade e cibandosi nei numerosi bar, ristoranti e gelaterie: come per altri titoli dal sapore spiccatamente giapponese, quali i franchise Persona e Yakuza, ognuna di queste azioni porterà dei benefici al party, con il cibo che migliora le statistiche di base dei protagonisti ed i vestiti che, oltre a contribuire allo straordinario stile del prodotto, conferiscono bonus all'attacco, alla difesa o ai punti ferita complessivi di ogni membro del party.
Quest'ultimo sarà inizialmente composto da soli due membri, per poi allargarsi fino a sei contemporaneamente durante le fasi finali dell'avventura: gestire ed equipaggiare a dovere ognuno dei componenti può essere costoso, ed ecco che, per guadagnare gli yen necessari allo shopping, per la mappa sono sparse attività opzionali di varia natura, dalla risoluzione di semplici enigmi ambientali ai combattimenti opzionali, utili a raggranellare anche esperienza extra.
Non che questa serva, quantomeno al livello standard di difficoltà: a parte le ultimissime battute della campagna, il livello di sfida si mantiene sempre al di sotto degli standard odierni, quasi come se il team di sviluppo volesse che tutti potessero arrivare ai titoli di coda senza troppi patemi.
Discorso diverso per il livello difficile, sbloccabile già dopo poche ore di gioco: qui le cose si fanno consistentemente più impegnative, ed è forse proprio innalzando il livello di sfida che il sistema di combattimento riesce a dare il meglio di sé.
Basato su un control scheme già visto nel predecessore, quest'ultimo collega le azioni in tempo reale di ognuno dei membri del party ad un differente tasto, consentendo assalti multipli estremamente rapidi e spettacolari: a fronte di un tempo di cooldown che varia da spilla a spilla, comunque ragionevolmente breve, è possibile allora concatenare combo devastanti ed estremamente lunghe.
Fermi tutti: spille?
Sì, spille. In ossequi al senso di stile che permea tutta la produzione, gli attacchi sono tutti collegati a spille, acquistabili nei vari store o rinvenibili come ricompensa dopo missioni e combattimenti: ce ne sono oltre 330 nel gioco, con una varietà incredibile che assicura un livello di personalizzazione del party (e, di conseguenza, dell'esperienza di gioco) senza pari. Tra attacchi a distanza, ad area, combo corpo a corpo, aure guaritrici, evocazioni e barriere protettive c'è davvero solo l'imbarazzo della scelta, e i giocatori più navigati potranno sbizzarrirsi a provare le varie sinergie e le combinazioni più efficaci.
Quando funziona, quindi, e parliamo della maggior parte dei casi, il combat system è immediato, adrenalinico, facile da imparare ma non altrettanto da padroneggiare, e spinge la produzione a raggiungere gli stessi livelli raggiunti dal capostipite, ancora oggi considerato uno dei migliori esponenti del genere su DS.Nelle rare occasioni in cui funziona meno bene, d'altro canto, il sistema di combattimento lascia troppo spazio al caos, e, soprattutto con cinque o sei membri del party ed altrettanti nemici a schermo, il rischio di non capire fino in fondo cosa sta accadendo aumenta considerevolmente, e con esso quello di ricevere qualche colpo gratuito proprio a causa della confusione.
Questo aspetto non va comunque ad intaccare più di tanto il giudizio complessivo su Neo the world ends with you, perché abbastanza circostanziale e contenuto, e assolutamente assente durante le numerose boss fight, gestite in maniera più pulita e spesso degne di nota.
Menzione finale anche per l'aspetto collezionistico, affatto secondario: da un menu dedicato è possibile controllare quanti capi di abbigliamento il party ha acquistato, quanti dischi, quanti piatti dai menu dei ristoranti in zona e finanche quante spille si è riusciti a raggranellare.
Per dare un'idea di quanta carne ci sia al fuoco, nonostante le oltre cinquanta ore spese in compagnia di Rindo e della sua cricca, siamo riusciti a mettere le mani "solo" su duecentosessanta spille, lasciandone per strada una buona settantina: i completisti avranno pane per i loro denti.
Dicotomie
Come spesso accade con produzioni sì attese ma non di primissimo piano in quanto a budget, Neo The world ends with you si rivela un gioco particolarmente complicato da analizzare a livello tecnico, perché a evidenti lacune in termini di valori produttivi si accompagna un versante artistico strepitoso, soprattutto dal punto di vista sonoro.
Ma andiamo con ordine: la versione testata è quella per console Sony, su un modello Pro di PS4, e quindi le nostre osservazioni si riferiscono a questa specifica versione, presumendo che quella Switch sia pari o inferiore dal punto di vista tecnico.
In assenza di evidenti incertezze nel frame rate, che accusa qualche singhiozzo solamente durante alcune delle battaglie più concitate, quantomeno nella versione 1.0.0 oggetto della nostra prova (e quindi sprovvista della fatidica patch day-one), a finire sotto i riflettori sono, per motivi diversi, la conta poligonale, il character design, i tempi di caricamento e, last but not least, la colonna sonora.
A fronte di un design dei protagonisti, dei brand che vestono e delle location semplicemente straordinario, quantomeno al livello di quelli del titolo originale, firmati anche stavolta da Tetsuya Nomura, la produzione Square Enix tradisce però l'utilizzo di un motore grafico piuttosto sorpassato, ovvero una versione customizzata di Unity, noto per la sua versatilità ma anche per la sua limitatezza.
A distanza di tanti anni, allora sembra quasi che il franchise, a tutt'oggi punta di diamante delle produzioni per Nintendo DS, non sia riuscito a stare al passo con i tempi, perdendo colpi a fronte della concorrenza, molto agguerrita tanto su Switch quanto su PS4.
La conta poligonale è degna di un prodotto proveniente dalla scorsa generazione di console, con le automobili parcheggiate per le vie di Tokyo che detengono il triste primato per i modelli poligonali più brutti da vedere, a testimonianza di come Square Enix non abbia investito nel progetto le risorse che probabilmente il franchise avrebbe meritato.
E allora, per non rovinare la sospensione dell'incredulità ed immergersi completamente nel mondo creato da Nomura-san e compagnia, bisogna passare sopra a modelli poligonali poveri e che si ripetono con eccessiva frequenza, ad un bestiario tutto sommato limitato, che non si esime dal fare largo utilizzo dei reskin per non dare troppo nell'occhio, e a delle cutscene perlopiù statiche, inframezzate molto raramente da spezzoni in stile anime in verità molto belli da vedere.
Sebbene su PS4 Pro si rivelino molto brevi, poi, segnaliamo anche caricamenti abbastanza frequenti, + tanto in entrata quanto in uscita da ogni battaglia, ad esempio, e subito prima di alcune cutscene, pur realizzate solamente in forma dialogica e col motore in-game.
D'altro canto, siamo dinanzi ad una prova artistica di eccezionale qualità da parte del già citato Nomura-san e di Gen Kobayashi (per quanto concerne il chacter design) e di Takeharu Ishimoto (con la compartecipazione non ufficiale di Yoko Shimomura) per quanto riguarda la colonna sonora, una delle migliori in assoluto che la nostra longeva esperienza videoludica ricordi.
Parliamo di una selezione di brani incredibile, la quasi interezza dei quali magistralmente cantata, che riesce a creare un unicum con quanto accade a schermo paragonabile a quello di Persona 5, un gigante del genere nonché punto di riferimento per chiunque voglia sviluppare un JRPG.
Basti pensare che, nonostante la valuta in-game serva nel gioco ad acquistare potenziamenti, equipaggiamento e persino le spille senza le quali è impossibile combattere, ci siamo trovati spesso a far visita ai negozi di dischi presenti nel gioco e spendere quasi tutto quello che avevamo nelle tracce del gioco, così da poterle ascoltare liberamente nel menu di pausa.
Certo i generi toccati non saranno quelli preferiti dalla totalità dei nostri lettori (noi, ad esempio, non abbiamo amato in particolare un paio di tracce con chiara ispirazione heavy metal, che ci sono apparse totalmente fuori contesto), ma il lavoro svolto va al di là dei gusti personali e pone Neo The world ends with you nell'olimpo dei giochi con le migliori colonne sonore della recente storia videoludica, giusto mezzo gradino sotto sua maestà Persona 5.
La speranza, da parte nostra, è che il franchise ottenga il successo che merita, così da spingere Square Enix a dare ad esso più fiducia e più fondi in futuro: chissà cosa potrebbero combinare questi artisti con un motore grafico all'altezza e la possibilità di registrare versioni orchestrali di certi pezzi...
Versione recensita: PS4
Se volete giocare NEO: The World Ends with you su Switch, potete approfittare del prezzo della console su Amazon.
Voto Recensione di Neo: The World Ends With You - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Infinite possibilità di personalizzazione del party
-
Uno dei giochi più stilosi di sempre
-
Molti più contenuti del primo capitolo
-
Colonna sonora tra le migliori di sempre (e non solo limitatamente a PS4 o Switch)
Contro
-
Tecnicamente abbastanza sottotono
-
Un rehash del primo capitolo sotto molti punti di vista
Commento
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