Naughty Dog: la notizia della cacciata di Amy Hennig voluta da Druckmann e Straley era falsa

Diversi anni dopo la sua pubblicazione, apprendiamo che la notizia che parlava di una cacciata di Amy Hennig da Naughty Dog voluta da Neil Druckmann e Bruce Straley era stata invece basata su soli pettegolezzi

Immagine di Naughty Dog: la notizia della cacciata di Amy Hennig voluta da Druckmann e Straley era falsa
Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Sono giorni davvero movimentati per Naughty Dog e in particolare per il vice-presidente Neil Druckmann, direttore del capolavoro The Last of Us – Part II: tra review bombing e fake news, l’autore statunitense ha avuto il suo bel daffare, ma almeno qualcosa – a quanto pare – è stato smentito.

Nel 2014, infatti, il sito IGN USA riferì sulle sue pagine di aver appreso che Amy Hennig – autrice della saga Uncharted – fosse stata «forzata fuori» da Naughty Dog per volere di Neil Druckmann e Bruce Straley, che come ricorderete unirono le forze sul successivo The Last of Us.

La notizia era firmata dal collega Mitch Dyer, che tuttavia si è concesso a uno sfogo in queste ore su Twitter, segnalando che i suoi caporedattori dell’epoca, Steve Butts e Tal Blevins, lo avevano costretto a scrivere l’articolo basandosi su meri pettegolezzi.

Il pezzo era stato poi pubblicato con il nome di Dyer, con l’intento di salvaguardare in qualche modo l’immagine di IGN di fronte a prese di distanza su quanto riferito da parte di Naughty Dog e di Sony – che in effetti ci furono.

Il giornalista, oggi scrittore per Star Wars Squadrons, fa sapere che «quando Sony, giustificatamente, condannò il nostro report, Steve e Tal rimasero in silenzio. […] A Neil Druckmann e Bruce Straley, che sono rimasti intrappolati nel fuoco incrociato di una leadership tossica e ostile avuta da IGN: mi dispiace tanto.»

naughty dog

Nei suoi messaggi, Dyer ha comunque voluto dare il suo supporto all’attuale redazione della nota testata statunitense, esprimendo vicinanza a tutti i suoi colleghi che avrebbero subito comportamenti tossici da parte degli ex caporedattori citati.

La notizia è in effetti arrivata fino a Neil Druckmann, che sul suo profilo ha commentato:

Beh, amico, non mentirò: sono stato arrabbiato a lungo per questa cosa. Apprezzo che tu abbia reso nota la verità. Sappi che non porto rancore e che ti auguro il meglio. Mi dispiace per quello che hai dovuto passare.

In risposta, Dyer scrive che «volevo seppellire l’ascia di guerra con te da anni, ma non sapevo mai come fare. E accettavo al 100% di non meritarmelo. Congratulazioni per The Last of Us – Part II.»

Anche l’altro accusato, ora ex Naughty Dog, Bruce Straley, ha risposto a Dyer:

Grazie Mitch. Apprezzo che tu lo dica, sembra che fossi in una situazione difficile, mi dispiace. A essere sincero, ho imparato anche da questo. Ho imparato che molte ‘news’ sulle politiche interne di una compagnia sono vere nel 20% dei casi e più sfumate di quanto i fan o il popolo di Twitter possano gestire nel 1000% dei casi. Siamo cresciuti tutti. Stai bene.

The Last of Us – Part II è disponibile dal 19 giugno su PS4. Per la nostra video recensione del gioco, fate riferimento a questo indirizzo. Se, invece, volete ripercorrere la storia di Naughty Dog, vi raccomandiamo la nostra retrospettiva a tema, con talk show annesso.

Fonte: Twitter | VIA: VG247

Se volete avvicinarvi ai lavori di Neil Druckmann e Bruce Straley, vi ricordiamo che potete portare a casa The Last of Us a un prezzo speciale.
Leggi altri articoli