Sono giorni davvero movimentati per Naughty Dog e in particolare per il vice-presidente Neil Druckmann, direttore del capolavoro The Last of Us – Part II: tra review bombing e fake news, l’autore statunitense ha avuto il suo bel daffare, ma almeno qualcosa – a quanto pare – è stato smentito.
Nel 2014, infatti, il sito IGN USA riferì sulle sue pagine di aver appreso che Amy Hennig – autrice della saga Uncharted – fosse stata «forzata fuori» da Naughty Dog per volere di Neil Druckmann e Bruce Straley, che come ricorderete unirono le forze sul successivo The Last of Us.
La notizia era firmata dal collega Mitch Dyer, che tuttavia si è concesso a uno sfogo in queste ore su Twitter, segnalando che i suoi caporedattori dell’epoca, Steve Butts e Tal Blevins, lo avevano costretto a scrivere l’articolo basandosi su meri pettegolezzi.
They forced an unproven claim onto https://t.co/bXvrM2OKzN with my name on it, against my will, to "protect their relationship with Sony."
When Sony justifiably condemned our story, Steve and Tal were SILENT. They never went to bat for me for a second.
— Mitch Dyer (@MitchyD) June 23, 2020
Il pezzo era stato poi pubblicato con il nome di Dyer, con l’intento di salvaguardare in qualche modo l’immagine di IGN di fronte a prese di distanza su quanto riferito da parte di Naughty Dog e di Sony – che in effetti ci furono.
Il giornalista, oggi scrittore per Star Wars Squadrons, fa sapere che «quando Sony, giustificatamente, condannò il nostro report, Steve e Tal rimasero in silenzio. […] A Neil Druckmann e Bruce Straley, che sono rimasti intrappolati nel fuoco incrociato di una leadership tossica e ostile avuta da IGN: mi dispiace tanto.»
Nei suoi messaggi, Dyer ha comunque voluto dare il suo supporto all’attuale redazione della nota testata statunitense, esprimendo vicinanza a tutti i suoi colleghi che avrebbero subito comportamenti tossici da parte degli ex caporedattori citati.
La notizia è in effetti arrivata fino a Neil Druckmann, che sul suo profilo ha commentato:
Beh, amico, non mentirò: sono stato arrabbiato a lungo per questa cosa. Apprezzo che tu abbia reso nota la verità. Sappi che non porto rancore e che ti auguro il meglio. Mi dispiace per quello che hai dovuto passare.
In risposta, Dyer scrive che «volevo seppellire l’ascia di guerra con te da anni, ma non sapevo mai come fare. E accettavo al 100% di non meritarmelo. Congratulazioni per The Last of Us – Part II.»
I've wanted to bury the hatchet with you for years, and never really known how. And accepted 100% that I didn't deserve it.
Congrats on TLoU2. It was fucking ace <3
— Mitch Dyer (@MitchyD) June 23, 2020
Anche l’altro accusato, ora ex Naughty Dog, Bruce Straley, ha risposto a Dyer:
Grazie Mitch. Apprezzo che tu lo dica, sembra che fossi in una situazione difficile, mi dispiace. A essere sincero, ho imparato anche da questo. Ho imparato che molte ‘news’ sulle politiche interne di una compagnia sono vere nel 20% dei casi e più sfumate di quanto i fan o il popolo di Twitter possano gestire nel 1000% dei casi. Siamo cresciuti tutti. Stai bene.
Thanks Mitch. I appreciate you saying this. Sounds like you were in a tough situation. Sorry. TBH, I learned from this too. That most "news" on internal company politics is about 20% true & 1000% more nuanced than what twitter (or fans) can handle. So we all grew. Be well.?️ https://t.co/d9B7pjwocN
— Bruce Straley (@bruce_straley) June 23, 2020
The Last of Us – Part II è disponibile dal 19 giugno su PS4. Per la nostra video recensione del gioco, fate riferimento a questo indirizzo. Se, invece, volete ripercorrere la storia di Naughty Dog, vi raccomandiamo la nostra retrospettiva a tema, con talk show annesso.
Fonte: Twitter | VIA: VG247
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