MTG Arena: i nuovi ban sono usciti con un tempismo sospetto
MTG Arena ha subito dei nuovi ban relativi alle carte giocate negli archetipi più forti, ma con un tempismo curioso che lascia spazio a delle riflessioni.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Wizards Digital Games Studio
- Produttore: Wizards of the Coast
- Distributore: Wizards of the Coast
- Piattaforme: PC , MOBILE , APPLE
- Generi: Gioco di carte
- Data di uscita: 26 settembre 2019
Come ogni gioco di carte, anche MTG Arena ha un suo rituale tipico che di tanto in tanto viene celebrato: l’aggiornamento delle carte bandite, per gli amici i “ban”. Per chi bazzica altri card game, digitali e non, è una pratica ormai nota. Quando alcune carte diventano troppo forti, creando archetipi che monopolizzano il metagioco, rovinano l’esperienza di gioco, e in generale sovvertono troppo quelle che sono le basi del regolamento del gioco in questione, i designer si mettono a tavolino e decidono cosa fare della loro creazione.
Vi abbiamo raccontato nell’ultimo anno come, dal Trono di Eldraine in poi, il power level delle carte di MTG Arena si sia alzato notevolmente. Proprio l’espansione a tema fiabe aveva ricevuto un numero incredibilmente elevato di ban, per quella che è la consuetudine del formato Standard almeno, con ben tre carte bandite a strettissimo giro: Oko, Ladro di Corone, C’era una Volta e Fuochi dell’Invenzione. Quest’ultima, per altro, è diventata una carta molto forte a scoppio ritardato, ed è stata bandita successivamente con un altro aggiornamento.
Eldraine, in generale, è stata un’espansione con un power level molto alto, e le carte in questione sono state giustamente regolamentate per garantire a tutti un’esperienza di gioco ottimale. Oko, in particolare, era così forte che veniva giocata in praticamente ogni formato, un segnale fin troppo palese della sua efficacia.
Arrivando a stretto giro con il presente, il 3 agosto 2020, Wizards of the Coast ha annunciato un nuovo giro di vite per quanto riguarda le carte più forti presenti nel metagioco. Come sempre l’aggiornamento della lista dei ban viene fatta per ogni formato di Magic ma, visto che su SpazioGames ci concentriamo su MTG Arena, parleremo solo dei ban per il formato Standard.
MTG Arena, ban precoci per situazioni al limite
Si aggiungono alla lista dei cattivi di MTG Arena con i nuovi ban Famiglio del Calderone (Eldraine), Spirale di Crescita (Fedeltà di Ravnica), Teferi, Tessitore del Tempo (Guerra della Scintilla) e Rivendicazione delle Terre Selvagge (Fedeltà di Ravnica). Nel formato Standard queste carte contribuivano a creare gli archetipi più dominanti, ed eccessivamente dominanti, del metagioco.
Famiglio del Calderone era il fulcro dell’archetipo Sacrifice, che può essere comunque giocato visto che carte come Forno della Strega sono ancora presenti, ma di certo non ha la potenza di fuoco che aveva prima. Spirale di Crescita e Teferi erano invece prerogativa dell’archetipo Bant Ramp, tra i più forti del momento, ed insieme comparivano di tanto in tanto in alcune variazioni del Temur Reclamation, vero e proprio Re del formato grazie a Rivendicazione delle Terre Selvagge.
Una banlist del tutto normale e giusta se non fosse che, come avevamo specificato nell’articolo sui mazzi budget per MTG Arena (che per fortuna sono ancora validi), dal 24 settembre 2020 ci sarà la rotazione del formato Standard. Con l’uscita di Set Base 2020 e tutto il blocco Ravnica, tutte quelle carte ad esclusione del Famiglio sarebbero uscite da sole dal formato. Si trattava, quindi, di avere un po’ di pazienza ed aspettare un paio di mesi senza stravolgere inutilmente il metagioco.
La decisione, dichiara WotC, è stata presa dopo i risultati dell’ultimo Players Tour Finals che ha dimostrato come i suddetti archetipi fossero troppo dominanti e rendessero troppo monotono il meta. Inoltre, dichiarano sempre i designer, la decisione è stata presa perché al di fuori della scena competitiva si vede molta più varietà di mazzi, e con questi ban il loro obiettivo è quello di portare quella stessa varietà nei tornei più importanti.
Rimane comunque sospettosamente precoce questa decisione di aggiornare MTG Arena con dei nuovi ban. Al di là del danno economico per i giocatori di cartaceo, che nell’ultimo anno si sono ritrovati a subire ben più di una coltellata da WotC, per via dell’emergenza sanitaria ormai globale non ci sono più eventi ufficiali e globali legati a Magic: the Gathering. Ban del genere potevano avere molto senso se, prima del 24 settembre 2020, ci fosse stato un evento molto importante, magari un mondiale, dove non poteva assolutamente verificarsi una situazione con decine di partecipanti che portano gli stessi 3-4 mazzi.
MTG Arena è, al momento, l’unica fonte di tornei ufficiali per quanto riguarda il gioco di carte più famoso del mondo. La piattaforma è diventata il fulcro di tutte le attenzioni commerciali ed organizzative per WotC, ed è proprio in questa chiave di lettura che possiamo vedere le motivazioni di questi ban precoci: lo spostamento del focus su una community diversa.
MTG Arena strizza l’occhio ad Heartstone?
Come accennato in precedenza, il power level delle carte di Magic non ha mai toccato le vette di onnipotenza che ha avuto nell’ultimo anno circa. Inoltre, molti archetipi e carte singole sembrano quasi pensate per essere giocate prettamente su MTG Arena che nel cartaceo, per via dell’eccessiva complessità nelle combo che vengono fuori, difficili da tenere d’occhio per quanto riguarda il numero di trigger che si attivano in contemporanea.
In tempi non sospetti ci fu Nexus del Fato, la cui combo collegata da turni infiniti, con una chiusura che arrivava dopo molte ripetizioni del loop, non dava all’avversario altra possibilità se non concedere. Nelle partite di torneo cartaceo si fa così, perché il turno è a tempo e concedendo si ha almeno la possibilità di ribaltare al meglio delle tre, dopo aver dimostrato di avere effettivamente la chiusura in mano. In MTG Arena era impossibile farlo, perché all’epoca le partite classificate non avevano il timer e quindi, giustamente, il giocatore che subiva il loop poteva far passare il tempo all’infinito creando dei casi difficili da risolvere, non potendo neanche mostrare la mano e confermare la presenza delle carte per chiudere.
Successivamente sono nati tanti archetipi, più o meno prestanti, che in tornei cartacei sono ben più cervellotici da giocare. Lo stesso Temur Reclamation, che richiede delle interruzioni tra il trigger di una Rivendicazione delle Terre Selvagge e l’altra, è molto più complesso da attivare durante un torneo cartaceo che non con l’ausilio delle interruzioni automatiche di MTG Arena. Con l’espansione Ikoria, invece, è stata introdotta la dinamica dei Compagni, che funziona in maniera molto diversa da quelle che sono solitamente le dinamiche di Magic e, per molti, è sembrato più un voler strizzare l’occhio ai giocatori di Heartstone. Una dinamica che, peraltro, è stata molto presto modificata perché giudicata troppo forte e sbilanciata.
Proprio questo esagerare con la potenza delle carte, con la relativa correzione brutale andando a bandire un numero elevato (per gli standard di Magic, si intende) di carte in poco tempo, è una cosa che fa spesso Blizzard con il suo card game, ma che Wizards non aveva mai fatto. Una somiglianza nei comportamenti di WotC e del colosso di Irvine che non può non far sorgere una riflessione.
Dalla carta al digitale, in attesa di ritornare indietro?
La questione è molto semplice: da mesi, ormai, la community di Magic è rappresentata unicamente da chi gioca su MTG Arena. Una community composta anche da giocatori novizi, chi viene da altri card game, e da chi da molto tempo non gioca a Magic, e che solitamente coincide con quelli che girano nel web a dire “ai miei tempi le carte erano più deboli”.
Questa community che, per forza di cose, Wizards of the Coast ha dovuto tenere in considerazione in questi mesi, è quella su cui ha dovuto spingere perché l’unica al momento su cui contare – perché se da noi i negozi di giochi e ludoteche suono di nuovo aperti, pur timidamente, negli USA e nel resto del mondo la situazione è molto più complessa.
Il pensiero, collegando tutto il ragionamento fatto finora, e che questi ban siano serviti più che altro a calmare questa community che, negli ultimi tempi, si è molto lamentata della situazione attuale del metagioco. Un gruppo di giocatori che, come detto, contiene al suo interno anche molti novizi che non hanno confidenza con le dinamiche tipiche di Magic, non sa quanto e come il metagioco si plasmi e si modifichi con velocità nel corso dei mesi, e che quindi ha più o meno comprensibilmente reagito con sdegno alla situazione.
Uno status che, per chi bazzica nel mondo di Magic da anni, non è assolutamente una novità. È normale che ci siano mazzi più giocati di altri, e ci sono state situazioni ben più peggiori nello Standard anche a stretto giro, come nel periodo del succitato Oko, o ancora prima con Dominaria quando l’archetipo control con Teferi, Eroe di Dominaria era quasi esclusivamente l’unico mazzo da giocare per vincere (e in quel caso non ci fu nessun ban).
Il nostro non è un puntare il dito, affatto. Non vorremmo essere onestamente nei panni di WotC in questo momento, divisa tra il dover seguire la community storica dei giocatori “cartacei” di Magic, e il mantenere sempre quella più crescente di MTG Arena (che spesso, probabilmente, non acquista prodotti cartacei). Il momento è anche difficile, perché la seconda community è decisamente quella favorita a causa dell’emergenza sanitaria ma è la prima, quella dei giocatori che girano per negozi e tornei, ad aver reso grande il gioco, lo zoccolo duro. La community dei giocatori di card game digitali free to play è volubile per natura, spazia da un gioco all’altro, dal Legends of Runeterra di turno e qualsiasi altra cosa uscirà in futuro. È un campo minato ma l’unico su cui, oggettivamente, WotC può inoltrarsi al momento.
Una ulteriore prova sarà con Zendikar Rising, la nuova espansione che uscirà il 25 settembre 2020, nella quale vedremo 1) il power level e le dinamiche generali delle nuove carte e 2) successivamente come si comporterà WotC nei confronti della community in termini di ban e risposte. Tra l’altro, a voler rimarcare questo dualismo, Zendikar Rising sarà disponibile su MTG Arena una settimana prima, ovvero dal 17 settembre.
Se volete unirvi al mondo di Magic: The Gathering, potete sbizzarrirvi con gli acquisti legati al gioco di carte su Amazon.
In questo periodo un po’ strano per tutte le aziende del mondo dell’intrattenimento, anche Wizards of the Coast si trova a dover gestire uno dei suoi colossi in maniera alternativa. Questi nuovi ban per MTG Arena, inoltre, fanno riflettere su come l’azienda abbia probabilmente dovuto spostare le attenzioni della sua community: sarà davvero la strada giusta?
Voto Recensione di Magic The Gathering: Arena - Recensione
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