Monster Hunter Rise Sunbreak, le novità dell’espansione in anteprima

Il simulatore di caccia per Nintendo Switch si aggiorna con Sunbreak, un’espansione corposa di cui abbiamo visto alcuni contenuti.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Dopo un’uscita da record su Nintendo Switch, e successivamente PC, Monster Hunter Rise si aggiorna con Sunbreak, la “massiccia espansione” (per usare la nomenclatura ufficiale) che sarà disponibile dal 30 giugno 2022 su entrambe le piattaforme.

Un procedimento del tutto identico a quanto accadde con Iceborne per Monster Hunter World. Idealmente un nuovo gioco che si aggiunge alla già massiccia (!) esperienza del titolo originale. Talmente tanto che, negli shop come Amazon, Sunbreak viene trattato come un titolo inedito che contiene anche Rise.

Insomma, l’avete capito: il 30 giugno si torna a caccia e ci sono un sacco di cose da imparare, mostri da abbattere e altre cose da fare.

Di tutto ciò abbiamo avuto modo di vederne una parte, in occasione di una presentazione virtuale. Abbiamo assistito a 30 minuti di gameplay di Monster Hunter Rise Sunbreak, con tanto di nuove cacce, mostri, un piccolo sguardo alla nuova area di Elgado e le novità che contiene.

Pronti? Iniziamo.

I nuovi mostri, o almeno alcuni, di Sunbreak

Iniziamo dall’ovvio, ovvero le nuove armi, armature e mostri che faranno il loro esordio in Sunbreak.

Per quanto riguarda le creature, ne abbiamo viste tre: il Seregios, il Garangolm e il Lunagaron.

Il primo è già noto ai giocatori di vecchia data e, proprio come in Monster Hunter 4 Ultimate, si tratta di un wyvern volante davvero implacabile.

Il Seregios è molto aggressivo e veloce, e i suoi attacchi causano lo status Sanguinamento. Questo stato per i cacciatori, inedito per Rise, è davvero insidioso. I personaggi in sanguinamento ricevono danni aggiuntivi ogni volta che vengono colpiti, e in più vengono danneggiati ogni volta che corrono, schivano o attaccano.

Garangolm e Lunagaron sono invece inediti, esordiscono in Sunbreak e saranno disponibili in varie mappe.

Il Garangolm è un grosso behemoth che ricorda un Barroth con la possanza di un Rajang, un essere gigantesco dal corpo simile ad un gorilla ricoperto da spesse scaglie. Oltre ad essere fortemente corrazzato, la sua particolarità è quella di attaccare con due elementi differenti, divisi tra le parti del suo corpo: fuoco e acqua. Una dinamica sicuramente interessante, perché è in grado di infliggere due status elementali differenti durante lo scontro.

Il Lunagaron è invece una creatura più sinuosa ma non per questo meno feroce. Un imponente lupo di ghiaccio la cui velocità ricorda quella di un Tobi Kadachi, ma molto più feroce e brutale. Il modo in cui si muove è molto interessante perché alterna attacchi più rapidi a mosse lente e devastanti, ed ha la particolarità di trasformarsi fisicamente quando è in furia, svelando la sua forma di “drago lupo del ghiaccio”, come viene chiamato.

Questi mostri hanno ovviamente i loro set di armi ed armature, sia per i cacciatori che per i felyne e canyne. Nei menù di gioco abbiamo intravisto anche delle versioni di vecchie armature chiamate “X”, ma nella presentazione Capcom non si è soffermata a spiegare la differenza che c’è con i set che abbiamo già conosciuto in Rise.

In futuro, invece, verranno introdotte nuovi armi e gioielli per il rango master, ma arriveranno solo dopo l’uscita di Sunbreak come aggiornamenti supplementari.

Benvenuti a Elgado, il nuovo mondo

Monster Hunter Rise Sunbreak ci porta lontano da Kamura, il villaggio che i cacciatori hanno salvato dall’assalto del Magnamalo, e dall’assedio di Narwa e Ibushi, per scoprire l’avamposto di Elgado.

Una località di osservazione marittima costruita sulle rovine di un vecchio forte, che fungerà da hub per tutte le attività protagoniste dell’espansione.

Da quello che abbiamo visto, Elgado è tranquillamente paragonabile al villaggio di Kamura per estensione e attività. Ci sono negozi, fabbri, la tana del cacciatore, e tutto quello che avevamo trovato nel villaggio di ispirazione orientale.

Ad Elgado i giocatori potranno affrontare delle nuove missioni single player chiamate “missioni di collaborazioni seguaci”. Del tutto simili a quelle che abbiamo già visto in Rise ma, come il nome fa intuire, con la particolarità di essere accompagnati da un PNG di Elgado.

I personaggi che appaiono nel corso della storia accompagneranno i giocatori, combatteranno al loro fianco, e le missioni completate in loro compagnia forniranno delle ricompense esclusive all’aumentare del legame con ogni singolo personaggio.

I seguaci sono molti, combattono in maniera del tutto similare a come farebbe un giocatore, ma i loro svenimenti non contano per il numero di tentativi totali massimi per svolgere la missione.

Gameplay ancora più veloce, dinamico e personalizzabile

Dal punto di vista del gameplay puro, questi meri 30 minuti di Sunbreak ci hanno già mostrato molte cose interessanti su cui iniziare a pontificare e che, quando il titolo sarà disponibile, saranno da studiare e assimilare in fretta.

Monster Hunter Rise era già un gioco molto più veloce, dinamico e flessibile dei suoi predecessori ma, a quanto pare, questo a Capcom non basta.

Tra le novità c’è infatti la possibilità di arrampicarsi sui muri senza l’utilizzo del filoscatto. Questo rende le esplorazioni ancora più fluide, perché non ci sarà più la necessità di dover aspettare la ricarica degli insetti per poter esplorare gli ambienti di gioco.

Anche il meccanismo della cavalcatura wyvern, dinamica peculiare di Rise, avrà delle novità.

Prima di tutto sarà possibile continuare ad attaccare il mostro in “stato cavalcabile”, invece di essere costretti a salirgli in groppa. Questo fa sì che, soprattutto nelle cacce più avanzate in un gruppo affiatato, convenga molto di più scatenare una bella combo di gruppo che iniziare il procedimento della cavalcatura wyvern.

Mossa che diventa ancora più impattante grazie alla nuova fauna endemica e insetti presenti nella mappa. Negli scenari sarà possibile trovare degli insettifili oro e rubino che, rispettivamente, aumentano il drop di oggetti degli attacchi in sella ai mostri e consegnano alla mossa Punitore Cavalcabile un output di danni maggiore. Entrambi questi insetti, se raccolti, rendono più facile la cavalcatura e ne aumentano la longevità.

Tra la nuova fauna endemica ce n’è una che, onestamente, ci ha sorpreso. Si chiama ragnonetta ed è un aracnide simile al burattiragno. Ma, invece di permette di iniziare una cavalcatura wyvern, si attacca al mostro e permette di danneggiarlo o addirittura abbatterlo. La ragnonetta è molto efficace con i mostri volanti che, con un buon tempismo, possono essere portati a terra con un sonoro schianto.

La novità più importante, in termini di gameplay, è quella relativa agli attacchi e mosse fildiseta, e come questi vengono gestiti in Sunbreak.

In primis ci saranno ovviamente nuove mosse per ogni arma, da studiare e combinare, ma la svolta è la cosiddetta inversione abilità scambio.

In Sunbreak sarà possibile andare a caccia con due set di abilità scambio predefiniti, che possono essere intercambiabili anche durante la caccia. Questo significa aumentare esponenzialmente le variabili di gioco, e rendere il flusso di gameplay ancora più dinamico e personalizzabile in base alle attitudini di ogni arma, e come giocatore si approccia ad essa.

Il tutto con un nuovo elemento dell’interfaccia, non eccessivamente invasivo, che nella parte bassa dello schermo mostra il set di abilità attivo così da rendere sempre chiaro quali abilità scambio sono in uso.

E c’è un’altra chicca: scambio schivata. Un nuovo movimento che può essere usato solo dopo l’inversione delle abilità scambio, che permette di muoversi velocemente e riposizionarsi in combattimento.

Dopo aver scalfito solo una parte di Monster Hunter Rise Sunbreak, è chiaro che ci sarà tanto da studiare e scoprire a quanto pare. Non vediamo l’ora.

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