Sembra proprio che la pazienza di Microsoft nei confronti di Sony si sia esaurita: dopo che la casa di PlayStation ha cercato in tutti i modi di fermare la possibile acquisizione di Activision Blizzard, adesso è il team Xbox che è passato all'attacco, chiedendo al governo americano di prendere provvedimenti nei confronti dei rivali.
La vicenda è ormai nota al grande pubblico: Sony ha provato a mettere in tutti i modi i bastoni tra le ruote di Microsoft, preoccupata soprattutto per la possibile esclusività di Call of Duty sulle console rivali.
E a nulla sono valse le rassicurazioni della casa di Redmond e il tentato accordo per mantenere la serie per almeno 10 anni, dato che Jim Ryan avrebbe addirittura detto a porte chiuse di essere interessato «solo a bloccare l'acquisizione»: dichiarazioni mai smentite dai diretti interessati.
Adesso Microsoft avrebbe stabilito che "quando è troppo è troppo", decidendo di passare al contrattacco: secondo quanto riportato da Axios, il governo americano sta infatti indagando sulle possibili manovre che Sony avrebbe adoperato per bloccare l'espansione delle console Xbox in Giappone (trovate Series X in bundle su Amazon), su richiesta proprio della stessa casa di Redmond.
11 membri del congresso americano, appartenenti sia al gruppo democratico che repubblicano, stanno infatti facendo pressione al governo Biden per indagare sulle tattiche anticoncorrenziali di Sony, sottolineando che possiederebbe attualmente «il 98% del mercato console high-end in Giappone» a causa di potenziali strategie illecite per ostacolare la concorrenza.
In un comunicato ricevuto dalla redazione di Axios, Microsoft ha appoggiato fortemente l'iniziativa del congresso, chiedendo anch'essa al governo americano di intervenire il prima possibile sulla questione:
«Le tattiche anticoncorrenziali di Sony meritano di essere discusse ed accogliamo con favore indagini più approfondite per garantire la parità di condizioni nell'industria videoludica».
Microsoft non ha ammesso quanto sarebbe stata determinante per il potenziale avvio di queste indagini, ma stando a quanto segnalato da Axios avrebbe discusso la questione personalmente con alcuni membri del congresso.
Una vicenda che, del resto, non appare così dissimile da quanto fatto da Jim Ryan con l'antitrust dell'Unione Europea e che sa molto di "vendetta" da parte della casa di Redmond: vedremo come si evolverà la situazione nelle prossime ore.
In ogni caso, pare che la controversa vicenda legata all'acquisizione di Activision Blizzard stia per arrivare alla fine: il CMA sembrerebbe infatti pronto a dare il via libera definitivo all'operazione.