153,395 milioni di Yen, con una crescita dell'8,3% rispetto allo stesso periodo nell'anno precedente. Non stiamo dando i numeri: sono le cifre che Konami, uno dei giganti storici del videogioco, ha incassato dal settore dell'intrattenimento digitale nell'anno fiscale 2020, conclusosi lo scorso mese di marzo. Sono invece 42,84 i milioni di Yen che la casa giapponese ha portato a casa per lo stesso settore nel primo trimestre dell'anno fiscale 2021 (marzo-giugno 2020), con una crescita del 36% rispetto al primo quarto dell'anno precedente e guadagni pari a 15,30 milioni di Yen, in aumento del 57% sull'anno fiscale 2020.
Perché abbiamo deciso di aprire con questi numeri il nostro articolo dedicato al ritorno dei classici della serie Metal Gear, ma anche di quelle Castlevania e Contra, recentemente concretizzatosi su PC? Perché, sfogliando i report fiscali di Konami (li trovate nei link nel testo poco sopra), la compagnia sottolinea come sia proprio il gaming, rispetto agli altri suoi settori (come attrazioni da divertimenti, hardware da sala giochi e sport, solo per fare qualche esempio) a risultare quello più in salute, complice la pandemia che ha scosso il trimestre in oggetto nei dati sul primo quarto del 2021.
Un gaming nel quale, però, da ormai da almeno un paio abbondante di anni, Konami si accontenta di fare il minimo indispensabile. E, anche in questo caso, ce lo dimostra il report: la leggendaria madrina del videogioco, alla voce "Digital Entertainment", parla delle performance del suo eFootball PES, il progetto di punta del settore gaming. Il resto, si divide tra le performance di Yu-Gi-Oh! Duel Links, di Yu-Gi-Oh! Rush Duel e quelle di Professional Baseball Spirit (rigorosamente sul mercato di casa). Questo, mentre qualche milione di persone si chiede se ci sarà mai un futuro per Metal Gear Solid, per Silent Hill, per Castlevania. E, dopo la più recente uscita tutt'altro che all'altezza, anche per Contra.
In attesa di scoprirlo, rimane il glorioso passato dei fasti a cui Konami ci aveva abituato: un passato che è stato rispolverato anche di recente con l'uscita su PC, grazie a GOG (lo store digitale gestito da CD Projekt), di opere che hanno segnato il videogioco e il percorso di molti appassionati, proposte a prezzo economico.
Cos'hanno da offrire Solid Snake e compagni ai giocatori del 2020, in questo tuffo nel retrogaming più puro? Prendiamo in analisi i diversi titoli della Konami che fu.
Metal Gear: ritorno ad Outer Heaven
Sebbene molti appassionati abbiano conosciuto la saga solo dal terzo episodio canonico in poi (del quale parleremo tra pochi paragrafi), fu Metal Gear, nel 1987, a essere iniziatore della celebre serie firmata da Hideo Kojima. Uscito su MSX prima e su NES poi, il gioco poneva nei panni di Solid Snake, ispirandosi a eroi del cinema come John Rambo, ma ribaltando la prospettiva: evitare lo scontro, anziché incoraggiare il giocatore a cercarlo.
Parliamo di uno dei capostipiti degli stealth game ma, è altrettanto importante sottolinearlo, parliamo in tutto e per tutto di un videogioco degli anni '80: il titolo è immacolato, proprio come si presentava nella sua precedente inclusione in Metal Gear Solid 3: Subsistence nel 2006, ed è localizzato solo in inglese.
Intuitivo e immediato il supporto al controller, in caso lo preferiate alla tastiera, mentre apprezziamo il supporto al salvataggio libero, che vi consente di memorizzare i progressi in qualsiasi momento e ricaricare a piacimento senza troppe limitazioni. Considerando che parliamo di un titolo di ere geologiche fa, per il mondo del gaming, si tratta di una misura che potrebbe fare coraggio anche a chi è meno avvezzo al retrogaming, e vuole scoprire quale sia stato il primo passo nelle vicende di Solid Snake e Big Boss.
Il prezzo di 4,99€ di listino è abbastanza onesto: la storia può durare all'incirca quattro ore (e, sì, ci sono già tante conversazioni codec!) ed è ricca di chicche che sarebbero poi diventate famose con gli episodi successivi.
Metal Gear Solid: un capolavoro d'altri tempi
Siamo piuttosto sicuri che non ci sia bisogno di troppi preamboli per spiegarvi cosa sia Metal Gear Solid. Se così fosse, invece, c'è un'intera serie di video-documentari firmati dalla sottoscritta che vi viene in soccorso.
Uscito originariamente nel 1998, il titolo recava Solid nel suo nome per evidenziare il passaggio a una grafica solida, tridimensionale, che era una novità assoluta per il franchise, e che consentì al director Kojima di sbizzarrirsi anche in cabina di regia, raggiungendo quello che per allora fu l'ibrido perfetto tra videogioco e settima arte.
Nella sua terza avventura, Solid Snake doveva misurarsi con insospettabili fantasmi del suo passato, mentre le meccaniche stealth e action trovavano la loro nuova dimensione: tra un cast di personaggi leggendari, un'ambientazione rimasta nel cuore degli appassionati, la firma artistica del maestro Yoji Shinkawa e una colonna sonora indimenticabile, Metal Gear Solid è, semplicemente, una delle cose migliori che possano mai accadere a un videogiocatore.
La versione pubblicata su GOG è esattamente quella che uscì su PC nel 2000, ed è la variante Metal Gear Solid: Integral che arrivò in Giappone. Questo significa che la modalità VR Missions originariamente inclusa nel titolo è sostituita dall'intero videogioco Metal Gear Solid: Special Missions, incluso nel prezzo di 9,99€. Rimane invece invariata l'esperienza principale. Più o meno.
La prima cosa che balza all'occhio è il fatto che il gioco non sia localizzato in italiano. Se, nel bene e nel male, il doppiaggio italiano di Metal Gear Solid è rimasto nell'immaginario degli appassionati, questa versione manca anche solo di sottotitoli ed è interamente in inglese. Poco male, se avete confidenza con la lingua (anche perché, non ce ne vogliano gli artisti che vi presero parte, ma c'è una distanza di qualche miliardo di anni luce tra il doppiaggio italiano e quello inglese) o se conoscete a memoria le battute. Diverso, invece, il discorso per chi vuole avvicinarsi al gioco per la prima volta e potrebbe sentirsi confuso tra leghe a memoria di conformazione, trattati START III, segnalazioni di MUF e distruzione mutua assicurata.
Dal punto di vista grafico, il gioco risulta più pulito della controparte PlayStation, oltre che estremamente più fluido e più rapido nel passaggio tra le varie schermate. I caricamenti sono in pratica inesistenti (abbiamo fatto i nostri test su una RTX 2060 Super, 16 GB di RAM e un AMD Ryzen 5 3600), i modelli dei personaggi sono più nitidi, ma le texture degli ambienti sono più o meno come le ricordate.
Non sono presenti opzioni grafiche articolate, all'infuori di quelle che vi fanno selezionare se giocare a tutto schermo o in finestra, e in tutti i casi rigorosamente in 4:3. Non aspettatevi nessun tipo di rimasterizzazione, in nessun aspetto: il gioco è esattamente quello che ha fatto la storia, e nessuno vi ha messo mano per aggiornare alcun aspetto, né grafico, né tecnico (compresa la telecamera fissa dall'alto, che non preoccupa i veterani ma che potrebbe apparire inspiegabile ai neofiti).
Metal Gear Solid supporta anche l'uso del controller, anche se abbiamo rilevato più di un inciampo e vi raccomandiamo di giocare invece con la tastiera. In alcuni casi, infatti, il movimento del d-pad si interrompe in modo inspiegabile, mentre in altri l'analogico esegue azioni speculari a quelle previste. Niente che comprometta l'esperienza di gioco, ma piccoli problemi di precisione che potrebbero dare vaghe noie nelle boss fight.
Metal Gear Solid: VR Missions su PC
Come accennavamo, i 9,99€ richiesti per Metal Gear Solid sono per la sua versione Integral, che comprende nel prezzo anche quello che da noi in Europa venne pubblicato come "il CD 3" dell'esperienza, Metal Gear Solid: Special Missions. Nate come tutorial in realtà virtuale (con spiegazione intradiegetica), queste missioni introducevano alle meccaniche del gioco nel titolo originale, ma diventavano sfide molto più divertenti e stimolanti in questo disco extra.
Tra missioni d'infiltrazione, missioni a cronometro, altre di uccisione/distruzione dei bersagli dedicate a ciascuna delle armi che Snake può brandire, Special Missions proponeva un buon numero di contenuti e una buona varietà nelle sfide, imponendovi anche di misurarvi con i tempi-record proposti. Come plus, ricordiamo la modalità Mystery, in cui dovete risolvere alcuni surreali e divertenti gialli (infarciti dell'umorismo assurdo dei videogiochi di Hideo Kojima, come un soldato alto tre metri e mezzo che guarda caso va a sbattere con la testa contro una telecamera di sicurezza), e quella Ninja, in cui giocate nei panni del Cyborg Ninja per completare alcune missioni specifiche.
Anche in questo caso è previsto il supporto del controller e non si abbonda di opzioni grafiche, ridotte ai minimi termini com'è ovvio che sia. Manca ugualmente la localizzazione in italiano, che era invece presente nei testi del gioco uscito su PlayStation. Segnaliamo anche un'altra particolarità: tutte le modalità sono già sbloccate fin dal primo avvio, mentre nel titolo originale era necessario arrivarci via via, completando progressivamente le precedenti.
Metal Gear Solid 2: la Sostanza
La lista dei classici Konami di ritorno su PC si allunga con l'indimenticabile Metal Gear Solid 2, a sua volta proposto nell'edizione completa. Non parliamo quindi del semplice Sons of Liberty, ma della successiva ri-edizione Substance, che implementava alcuni extra per assecondare alcuni desideri dei giocatori dell'epoca (che non sveleremo qui, per evitare spoiler di qualsiasi tipo).
Anche in questo caso, le opzioni grafiche sono ridotte ai minimi termini: vestire i panni di Solid Snake negli scenari di New York proposti è fluido, con caricamenti rapidi e un aspetto genericamente più pulito, ma il gioco è esattamente quello che ricordate e vedete negli screen a corredo del nostro pezzo. Questa volta sono inclusi i sottotitoli in italiano, mentre le voci sono in inglese proprio come fu ai tempi dell'uscita originale su PC.
Parliamo, insomma, di un porting puro: è inclusa l'intera campagna (con anche la possibilità di selezionare se giocare uno solo o entrambi i suoi capitoli), così come sono incluse le VR Mission, le Alternative Mission e le Snake Tales, tutti contenuti extra e non canonici che vennero introdotti per ampliare l'offerta in Substance, dando così ai giocatori la possibilità di divertirsi con missioni estemporanee che si sbizzarrivano con il level design sul Tanker e il Plant.
Piccolo appunto per l'uso del controller: seppur impostato dall'apposita schermata nelle opzioni, è risultato particolarmente capriccioso. Pur verificando di aver fatto tutto correttamente, abbiamo osservato che alcuni tasti continuano a eseguire funzioni diverse da quelle assegnate, rendendo anche in questo caso largamente raccomandato giocare su tastiera.
Konami Collector's Series: Contra e Castlevania
Chiude la proposta di Konami il cofanetto Konami Collector's Series: Contra e Castlevania. Uscito originariamente nel 2002 su PC, questo pacchetto propone i classici leggendari dei due franchise citati, immutati rispetto alle controparti originali (se non per la possibilità di salvataggio in qualsiasi momento).
Per 5,99€ portate così a casa Castlevania (1986), Castlevania II: Simon's Quest (1987), Castlevania III: Dracula's Curse (1989), Contra (1987) e Super C (1988). Come già detto per Metal Gear, l'appetibilità di titoli che appartengono a un'era così lontana dipende da quanto fascino abbia su di voi il retrogaming puro: per il prezzo, la proposta è sicuramente affascinante, ma non aspettatevi cambiamenti sostanziali rispetto alle formule dei giochi originali.
In conclusione
Nel 2018 è uscito Metal Gear Survive — il più recente spin-off della serie, primo appuntamento dopo il divorzio da Hideo Kojima. Mentre alcuni appassionati invocano un remake di Metal Gear Solid e altri quello di Metal Gear e di Metal Gear 2: Solid Snake (curiosamente rimasto fuori da questo rilancio per motivi non resi noti da Konami), tutto tace intorno al franchise. Sappiamo che è in lavorazione un film a cura di Jordan Vogt-Robert (Kong: Skull Island), ma i lavori pur procedendo da diversi anni sono ancora fumosi e indecifrabili.
Ha avuto un adattamento sensibilmente più felice Castlevania, che su Netflix sta trovando continuità. Per i videogiochi si torna al 2019, con un'uscita solo mobile (Grimoire of Souls), mentre l'ultima del filone principale è Castlevania: Lords of Shadow 2, che risale al 2014.
Tra i tre franchise presi in analisi per questo ritorno, Contra è probabilmente quello a cui le cose sono andate peggio, considerando che Contra: Rogue Corps è una di quelle cose che sarebbero dovute rimanere al di là dei cancelli di Oblivion, per usare una citazione presa in prestito dalla saga The Elder Scrolls.
Così, mentre molti giganti dell'industria esagerano con le iterazioni e le reiterazioni, Konami continua a fare a modo suo e ad andare in direzione opposta, tenendo alcuni dei suoi più famosi franchise in una misteriosa soffitta — salvo osservare le reazioni amorevoli e interessate ogni qualvolta uno di essi, sia anche solo con i rumor, provi a mettere la testa fuori.
Non ci sono dubbi che in un mercato come quello odierno siano richiesti investimenti corposi, per avere risultati all'altezza (pensiamo di nuovo a Contra, per imparare questa lezione), ma davvero Konami per il futuro si accontenterà di continuare a sonnecchiare su un cuscino d'oro che potrebbe ricominciare a rendere molto di più, e aprire il cuore di nuove generazioni, a patto di prendersi qualche rischio?
Allo stato attuale la situazione è questa e nonostante le tante indiscrezioni, anche correlate a Silent Hill, per ora non ci sono segnali concreti che facciano pensare a un cambiamento nel breve periodo. Di recente, parlando dei costi e dei rischi che è necessario prendersi con progetti ambiziosi, uno sviluppatore mi ha detto che «l'uscita di ogni videogioco è come un piccolo miracolo». E chissà che Konami, quella che conoscevamo e che può tirare fuori dal cilindro classici come quelli appena arrivati su GOG, non sia la prima a ritrovare il coraggio, lo slancio e l'inventiva necessari per realizzarne qualcuno – seppur con la consapevolezza che in effetti non c'è niente di meglio, per rovinare qualcosa, che batterne con troppa insistenza e per troppi anni il ferro.
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