Mario + Rabbids: Sparks of Hope | Provato - Lo vogliamo ora
Lo strano crossover tra i personaggi di Nintendo e Ubisoft torna per un secondo capitolo che abbiamo avuto occasione di provare.
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Ubisoft Milan
- Produttore: Ubisoft
- Distributore: Ubisoft
- Piattaforme: SWITCH
- Generi: Strategico
- Data di uscita: 20 ottobre 2022
MILANO – Nintendo Switch quest’anno ha dimostrato di avere un catalogo impressionante, con grandi uscite come il recente Splatoon 3 o il maestoso Xenoblade Chronicles 3; come ciliegina sulla torta, ha anche tirato fuori uno dei migliori Direct degli ultimi anni.
Prima però di proiettarci già all’anno prossimo, in attesa del nuovo The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, ricordiamo che Nintendo ha ancora tantissimi promettenti titoli da far uscire in questi ultimi mesi del 2022 e uno di questi è l’atteso Mario + Rabbids: Sparks of Hope, seguito di quel Kingdom Battle che ben cinque anni fa riuscì a conquistare i giocatori con il suo impensabile crossover e un gameplay inaspettato (potete recuperarlo su Amazon nel caso ve lo foste perso).
Anche questa volta, dietro il nuovo capitolo ci sono gli sviluppatori di Ubisoft Milan, a cui abbiamo fatto visita per provare in anteprima Mario + Rabbids: Sparks of Hope per circa tre ore di gioco.
Se avete amato il primo capitolo tenetevi forte, perché quanto abbiamo visto rischia davvero di superarlo – e di gran lunga.
Un viaggio spaziale
Una volta presi in mano i Joy-Con, siamo stati subito catapultati nel mondo colorato di Mario + Rabbids: Sparks of Hope.
Il titolo si apre con una visita al castello di Peach, invaso dai simpatici Rabbids che si divertono a portare scompiglio, come al solito. L’allegra atmosfera viene però disturbata dall’arrivo di una strana creatura a forma di stella inseguita da un enorme mostro.
Ben presto Mario e i suoi amici Rabbids si troveranno faccia a faccia con il nuovo nemico principale di questa avventura: Cursa. Sembra che quest’entità malefica riesca a possedere le menti di diverse creature che fungono da suoi scagnozzi e che il suo obiettivo sia l’ottenimento degli Sparks, le stelle frutto della fusione tra un Lumas e i Rabbids, dotate di svariati poteri.
Mario e i suoi amici, guidati sempre dal robot Beep-0, si vedranno dunque costretti a viaggiare per la galassia per liberare i mondi corrotti dall’oscurità di Cursa e recuperare gli Sparks dispersi, così da avere la forza per sconfiggere il malvagio nemico.
L’aspetto che più risalta di questo nuovo Mario + Rabbids: Sparks of Hope è l’esplorazione completamente rinnovata. Già nel primo capitolo le fasi in cui si poteva esplorare erano ben fatte e piuttosto varie, capaci di trasmettere in buona parte la magia propria dei tipici titoli di Mario. Se in Kingdom Battle queste sequenze erano però piuttosto lineari e venivano vissute come una pausa tra un combattimento e l’altro, in Sparks of Hope i pianeti visitabili sembrano invece delle miniature dei livelli dei Mario in 3D.
Ogni pianeta sarà infatti liberamente esplorabile e conterrà segreti, puzzle ambientali e missioni secondarie. Da quanto abbiamo visto, queste ultime saranno molto varie: si andrà da semplici battaglie contro gruppi di nemici alla risoluzione di alcuni enigmi, come la ricerca delle monete rosse che tutti i fan dei Mario 3D ricorderanno, fino a quest più elaborate con anche un po’ di storia alle spalle – che porteranno il giocatore in aree totalmente nuove e uniche.
Il primo mondo visitabile, chiamato Spiaggia Luminosa, ci ha conquistato, facendoci dimenticare della nostra missione principale mentre affrontavamo qualche combattimento contro le Bob-ombe o cercavamo di scoprire tutti i segreti che l’isola nascondeva.
Abbiamo però incontrato alcune missioni secondarie che potevano essere completate soltanto dopo aver finito la quest principale di quel mondo, o anche molto dopo. Ad esempio, l’obiettivo di una missione secondaria era di sopravvivere ad alcuni funghi dotati di elmo apparentemente invincibili. In quel momento i nostri personaggi erano di un livello molto inferiore rispetto a quello degli avversari e, soprattutto, non avevano le giuste abilità per sopravvivere a lungo. In questo modo, chi vorrà completare il gioco al 100%, potrà fare un po’ di backtracking per finire tutto ciò che ha dovuto lasciare in sospeso, magari scoprendo anche nuovi segreti.
Nella nostra prova abbiamo poi visto solo un altro pianeta, chiamato Passo Immacolato e completamente innevato. In questo caso però ci siamo prima dedicati alla storia principale, per affrontare poi parte di una lunga missione secondaria. Purtroppo non abbiamo potuto esplorare tutto questo mondo, ma ci è sembrato molto più vasto e articolato del primo.
Ogni mondo sembra dunque offrire una gran varietà di situazioni e missioni speciali che sfrutteranno al meglio i personaggi del party e, inoltre, ognuno di questi pianeti è graficamente molto ben fatto, con i colori vivi e sgargianti tipici della serie Mario.
Tecnicamente il gioco è infatti molto bello da vedere, con il suo stile da cartoon, e in più questo secondo episodio offre delle importanti novità anche dal punto di vista della colonna sonora: oltre al ritorno di Grant Kirkhope, che si era già occupato di Kingdom Battle, ci saranno ad affiancarlo anche Gareth Cocker (famoso per i due titoli della serie Ori) e Yoko Shimomura, compositrice molto conosciuta per il suo lavoro sulla saga di Kingdom Hearts e per molti altri titoli di successo. Un trio d’eccezione che siamo sicuri riuscirà a donare al titolo il giusto accompagnamento musicale.
La strategia prima di tutto
Tornano ovviamente anche i combattimenti strategici già visti nel primo capitolo. In Mario + Rabbids: Sparks of Hope, però, c’è una grossa novità: la griglia che governava mosse e spostamenti è sparita per lasciare spazio a un approccio più libero e intuitivo.
Ora alcune azioni saranno persino eseguibili in tempo reale, come ad esempio attivare una Bob-omba con una scivolata per poi lanciarla contro i nemici; una volta attivata, infatti, avremo pochi secondi per lanciarla prima che ci esploda in mano.
Ogni personaggio avrà nel suo turno due punti azione da sfruttare, con cui potrà utilizzare la sua arma, usare la sua tecnica speciale o usare i due Spark che è possibile equipaggiare. Ci saranno anche azioni che non richiederanno l’utilizzo di punti azione, come la scivolata o il salto aereo in combinazione con un altro personaggio, ma che avranno un contatore a parte.
Durante il proprio turno si potranno muovere i personaggi in qualsiasi ordine e, anzi, finché non si userà un attacco con l’arma, ci si potrà continuare a muovere a piacimento. In questo modo, ad esempio, sarà possibile sfruttare il proprio personaggio più in avanti nella mappa, utilizzando il salto aereo con tutti gli altri così da farli spostare molto più di quanto non potrebbero normalmente.
Le mappe che abbiamo visto sono molto variegate e offrono sempre diversi elementi interattivi, a partire dalle coperture, totali o parziali, fino ad arrivare ad aree con una certa verticalità o con i tubi, già visti nel primo capitolo, che permettono di spostarsi velocemente tra un'area e l'altra.
Gli obiettivi poi, da quanto abbiamo visto, saranno vari: si andrà dalla semplice eliminazione di tutti i nemici al raggiungimento di una zona speciale, oppure sarà sufficiente eliminare il nemico principale per vincere una battaglia. Saranno poste anche condizioni speciali, come, per esempio, sopravvivere per un certo numero di turni.
Ad ogni modo, la varietà delle mappe è molto alta e in certe occasioni saranno loro stesse a diventare le protagoniste della battaglia. In una missione secondaria che ci è capitato di incontrare, ad esempio, dovevamo distruggere un portale dell’oscurità lanciando delle Bob-ombe, ma per farlo bisognava attivare una serie di buche che sparavano vento in modo che trasportassero le bombe sin dall’altra parte. Una variante divertente che cambiava completamente l’approccio al combattimento.
La componente strategica resta comunque l’aspetto fondamentale della battaglia e bisognerà conoscere a fondo punti di forza e le debolezze sia dei propri personaggi che dei nemici per avere la meglio, dato che già nel secondo pianeta inizieranno a esserci scontri piuttosto impegnativi.
Nella nostra prova abbiamo infatti affrontato la battaglia finale del secondo mondo, contro un boss molto ostinato, tanto che per averne ragione abbiamo dovuto sconfiggerlo tre volte: dopo ogni sconfitta questi cambiava la composizione della mappa facendo anche comparire nuovi nemici.
Ci saranno comunque tre livelli di difficoltà, accontentando così sia chi vuole vivere un’esperienza più rilassata che chi desidera affrontare sfide davvero complesse.
Non ci è ancora ben chiaro se il limite di personaggi che sarà possibile avere nel team è di tre: nel primo pianeta infatti erano limitati a due, nel secondo invece il numero è salito a tre, ma nel combattimento finale della storia sono arrivati persino a quattro. Al momento non ci è ancora sicuro se il quarto personaggio sia solo presente in alcuni combattimenti speciali o se andando avanti sarà possibile averlo sempre in squadra.
Tra i personaggi presenti abbiamo molti graditi ritorni dal precedente capitolo come Mario, Luigi e Peach e le loro rispettive versioni Rabbids. Nella nostra prova abbiamo potuto giocare anche con Rabbid Rosalinda, dotata di un’arma in grado di distruggere facilmente le coperture, ed Edge, una Rabbid molto carismatica vestita da punk e con uno spadone come arma.
Da quanto abbiamo potuto intendere, Edge sarà molto importante per la storia, dato che sembra essere legata a Curse in qualche modo. Sappiamo poi che tra i nuovi personaggi giocabili ci sarà anche Bowser, che non vediamo l’ora di vedere in azione.
L’importanza degli Sparks
La novità principale di questo Mario + Rabbids: Sparks of Hope (che potete già prenotare su Amazon) è rappresentata proprio dagli Sparks del titolo. Questi esserini sono moltissimi e sono sparsi un po’ ovunque nel gioco, tanto che alcuni saranno opzionali. Ognuno di loro è dotato di un’abilità attiva e di una passiva, che andranno ad arricchire le potenzialità del personaggio su cui verranno equipaggiati.
Grazie all’introduzione degli Sparks, le possibilità strategiche del titolo aumentano esponenzialmente, poiché si potranno creare delle combinazioni sinergiche tra personaggi e Spark davvero senza limiti.
Per farvi un esempio molto semplice, tanti degli Sparks sono legati agli elementi del gioco, come fuoco, ghiaccio o acqua. Se un nemico è debole a uno di questi elementi, basterà usare lo Spark apposito per poter infondere negli attacchi di un personaggio proprio quell’elemento. Inoltre, non esisterà ad esempio un solo Spark dell’elemento elettrico, ma ne esisterà uno per potenziare l’arma così come uno per le scivolate.
Edge, per citarne una, è specializzata nelle scivolate e potrebbe essere una buona idea equipaggiarla con uno Spark di elemento acqua, che farà rimbalzare più volte i nemici buttati a terra da una scivolata. Aggiungete poi che gli Sparks elementali, solitamente, come effetto passivo rendono il personaggio più resistente al proprio elemento – un bene qualora si dovessero affrontare nemici in grado di infliggere molti danni di quel tipo.
Questi però sono gli effetti più semplici; ci saranno anche Sparks in grado di attivare delle difese, di potenziare l’attacco per alcuni turni, di negare certi danni e così via. Capite dunque che, andando avanti con il gioco, le possibilità di creare combinazioni sempre più potenti tra personaggi e Sparks cresceranno esponenzialmente, così da offrire possibilità strategiche davvero enormi.
Oltre a questo avremo anche particolari sinergie tra determinati personaggi: Rabbid Rosalinda potrà ad esempio distruggere facilmente le coperture, permettendo a Luigi di colpire a distanza il bersaglio con il suo arco senza problemi.
Come se non bastasse, esiste un sistema di progressione sia per i personaggi che per gli Sparks. I personaggi, aumentando di livello, riceveranno degli oggetti chiamati Prisma Abilità, che consentiranno loro di ottenere potenziamenti alle proprie capacità. Per ogni personaggio ci sono quattro rami conosciuti: movimento, salute, arma e tecnica (più un quinto che nella nostra prova non era visibile).
Sarà quindi possibile focalizzarsi su certi aspetti in particolare: ad esempio, Mario potrà essere buildato in modo da risultare estremamente mobile, anche con la possibilità di utilizzare il pestone sulla testa dei nemici quando verrà lanciato con un salto aereo, oppure lo si potrà specializzare sugli attacchi a distanza con le sue due pistole, migliorando la tecnica che gli permette di colpire i nemici nel suo raggio d’azione quando questi si muovono.
Gli Sparks invece saranno potenziabili tramite dei cristalli ottenuti dopo ogni battaglia, con i quali si potranno migliorare le capacità delle abilità attive e passive, anche se non abbiamo ancora potuto vedere se oltre a questo ci sia di più, come ad esempio la possibilità di sbloccare nuovi potenziamenti.
Queste aggiunte cambiano di fatto l’approccio strategico del precedente Kingdom Battle migliorando praticamente ogni aspetto del sistema di combattimento e non vediamo l’ora di scoprire quante altre variabili si potranno sbloccare andando avanti con l’avventura.
Le Migliori Offerte per Mario + Rabbids: Sparks of Hope
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Esplorazione molto più libera e varia
-
Combattimento più intuitivo e immediato
-
Gli Sparks hanno un potenziale strategico enorme
-
Molta varietà anche nelle missioni secondarie
Contro
-
Resta da verificare la varietà delle missioni sul lungo periodo