Lo scorso febbraio, le truppe russe hanno attaccato l’Ucraina dalla Bielorussia e dalla Crimea, scatenando un conflitto dai riscontri realmente drammatici.
Inizialmente, il servizio di confine ucraino nell’area con la Federazione russa e con la Repubblica di Bielorussa è stato attaccato dalle truppe russe sostenute dalla Bielorussia, attacchi avvenuti nelle regioni di Luhansk, Sumy, Kharkiv, Chernihiv e Zhytomyr, per poi proseguire in queste ore anche in altri punti nevralgici ucraini.
A seguito dello scoppio del conflitto, alcuni noti team di sviluppo con sede in Ucraina hanno mandato un messaggio al mondo, una vera e propria richiesta di aiuto.
Del resto, la situazione sembra essersi allargata a macchia d'olio piuttosto velocemente, con EA forse in procinto di rimuovere la Russia dai suoi titoli sportivi di punta, oltre al fatto che anche l'annuncio di Pokémon Scarlatto e Violetto avrebbe potuto risentire dell'impatto del conflitto. Ora, però, è l'Ucraina a chiedere a due colossi dell'industria di prendere seri provvedimenti contro la Russia.
Come riportato anche da GamesRadar+, il vice primo ministro ucraino ha invitato PlayStation e Xbox a sospendere temporaneamente alcune operazioni e le vendite in Russia e Bielorussia.
Mykhailo Fedorov ha pubblicato un post sul suo account Twitter: la dichiarazione invita le due major a «bloccare temporaneamente tutti gli account russi e bielorussi», così come bandire a tempo determinato tutti i team eSports con sede in Russia e Bielorussia dal partecipare a qualsiasi evento.@Xbox @PlayStation
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) March 2, 2022
You are definitely aware of what is happening in Ukraine right now. Russia declare war not for Ukraine but for all civilized world. If you support human values, you should live the Russian market! pic.twitter.com/tnQr13BsSv
Fedorov invita anche gli organizzatori dei tornei internazionali di eSports a cancellare qualsiasi evento futuro che si terrà in Bielorussia o in Ucraina.
L'attuale vice primo ministro dell'Ucraina è anche il ministro della trasformazione digitale della nazione, quindi la sua richiesta è del tutto logica in base al ruolo che riveste a titolo nazionale.
Al momento in cui scriviamo né Sony né Microsoft hanno ancora risposto alla richiesta rilasciata da Fedorov. Vi terremo aggiornati.
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