La lunga intervista concessa al canale YouTube Archipel ha rivelato alcuni retroscena sulla serie Resident Evil raccontati da uno dei creatori, Shinji Mikami.
Mikami, veterano Capcom ora in Tango Gameworks, è attualmente impegnato su GhostWire Tokyo, in uscita su PS5 nel 2021.
Il game designer giapponese aveva già svelato di ritenere Code Veronica più meritevole di Resident Evil 3 di essere un capitolo numerato nella stessa intervista.
In un altro passaggio della discussione, Mikami ha spiegato che le telecamere fisse del primo episodio della serie erano state pensate per camuffare gli evidenti limiti del motore del gioco e dell'originale PlayStation.
Questo vuol dire che non è mai stato fiero di quel sistema, dal momento che era progettato esclusivamente per nascondere delle magagne tecniche.
Mikami on fans who like RE1's camera and controlshttps://t.co/3nDLlWuDQN pic.twitter.com/vhl8xoRj3a
— Sam Barlow 🧜♀️ Project C & D (@mrsambarlow) October 20, 2020
Nell'immagine catturata da Sam Barlow (Silent Hill: Shattered Memories, Her Story) possiamo vedere la reazione dello sviluppatore nipponico quando sente di fan che amano la camera e i controlli del primo Resident Evil.
In particolare, la sua osservazione scaturisce dal fatto che in tanti, come proposto dall'intervistatore, ritengono quel gioco «il vero horror».
«Questa cosa mi imbarazza e chiedo loro di smettere», ha spiegato, tra il serio e il faceto, il povero Mikami.
Qualcosa che il giapponese ritiene non vero proprio perché gran parte delle trovate di quel Resident Evil, come i controlli "tank", derivavano dai limiti dell'hardware e non da intuizioni di design.
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