La frase più celebre di Shigeru Miyamoto potrebbe essere una bugia

Qualcuno ha scoperto che la famosa frase di Shigeru Miyamoto, riguardo i videogiochi in ritardo, potrebbe essere stata detta da altri.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Figure come Shigeru Miyamoto sono in grado di plasmare l'industria non solo con il loro lavoro, ma anche con i loro pensieri sui videogiochi.

Una delle figure più di spicco di Nintendo, autore dei maggiori franchise dell'azienda tra cui, ovviamente, Super Mario Bros. e tanti altri.

Che al momento è anche uno dei mentori più importanti tra gli studi di sviluppo della Casa di Kyoto, sia sui franchise storici che su quelli nuovi.

Shigeru Miyamoto, di recente, si è anche espresso su The Legend of Zelda (altra sua creazione), definendo "stupido" uno degli elementi della saga.

Figure così importanti sono destinate a dire frasi che, inevitabilmente, diventano delle citazioni immortali che servono anche come monito per il futuro.

Nello specifico a Shigeru Miyamoto è attribuita una delle citazioni più celebri del mondo videoludico, che almeno una volta avrete sentito o letto da qualche parte:

«Un gioco rinviato può diventare buono, ma un gioco affrettato sarà sempre pessimo»

La frase che, più spesso, si ripete quando un videogioco esce in condizioni non ottimali per colpa della fretta nel volerlo sviluppare, e pubblicare. Questa citazione pare provenga dal lavoro su The Legend of Zelda: Ocarina of Time, che Miyamoto ha commentato usando proprio questa locuzione.

Ma, come riporta Game Rant, tutto questo potrebbe essere una bugia.

In una discussione tra appassionati e giornalisti su Twitter, mirata proprio a trovare l'origine della celebre frase di Shigeru Miyamoto, è stato scoperto qualcosa di molto curioso.

Pare che una frase del genere sia stata pronunciata in un numero di GameFan del 1998 dove, parlando dello sviluppo del primo Unreal, il producer Jason Schreiber disse:

«Un buon gioco è in ritardo solo finché non viene spedito, un brutto gioco è brutto per sempre»

Secondo le ricerche fatte dagli stessi di cui sopra, questa frase fu pubblicata in un forum nel novembre del 1998, ma venne attribuita non a Schreiber ma a Rare Studios, all'epoca proprietà di Nintendo.

Da dove arriva l'attribuzione a Shigeru Miyamoto, quindi? Pare che questa frase sia stata affissa in un muro di uno dei team di sviluppo di Nintendo, come un monito da seguire, una sorta di mantra.

Una persona le cui citazioni sono certamente reali è Satoru Iwata, il compianto presidente di Nintendo, il cui libro è stato di recente tradotto in italiano.

Un collega, e un amico, che lo stesso Shigeru Miyamoto rimpiange e ricorda con grande nostalgia, come ha avuto modo di dire qualche tempo fa.

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