Klonoa: Phantasy Reverie Series | Recensione - Ritorno al passato
Come si presentano i due Klonoa in edizione rimasterizzata? Ve ne parliamo nella nostra recensione.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Monkey Craft
- Produttore: Bandai Namco
- Distributore: Bandai Namco
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Platform
- Data di uscita: 8 luglio 2022
L'epoca dorata dei platform dell'era PSOne/PS2 si è sviluppata lungo una decade a coda lunga che ha visto far irruzione sul mercato anche titoli particolari, spesso poco celebrati ma altrettanto meritevoli di menzioni d'onore. Tra quelli più in vista che tuttora restano inossidabili di fronte allo scorrere del tempo, altri che hanno vissuto fortune alterne, e altri ancora che sono caduti nel dimenticatoio (talvolta ingiustamente), la lista risulta essere piuttosto nutrita.
D'altra parte, col successo che il genere riscuoteva all'epoca, era del tutto comprensibile che molti sviluppatori provassero a inserirsi in quel solco che era nella maggior parte dei casi foriero di successi quasi sempre assicurati.
Bandai Namco, oltre alla sua indiscussa icona che tentò la fortuna giocandosi la carta delle tre dimensioni (e che ci riproverà con l'operazione nostalgia chiamata Pac-Man World Re-Pac), aveva tra le sue fila un certo Klonoa, che oggi ritorna con un pacchetto in versione rimasterizzata che prende il nome di Klonoa: Phantasy Reverie Series.
Klonoa: Phantasy Reverie Series, due in uno
L'intento di Bandai Namco con la doppia operazione legata a Klonoa e Pac-Man è piuttosto chiaro: vuole riproporre vecchie glorie nel mercato moderno per tastare il polso al pubblico, arrivando a facili conclusioni (tramite le vendite) per comprendere infine se può esistere un futuro per delle serie che sbucano fuori dal nostalgico passato.
Klonoa è stato parzialmente oscurato da certi pezzi da novanta del genere che hanno ingiustamente posto in secondo piano l'inventiva che si celava dietro i sistemi di gioco di un platform che era piuttosto fuori dagli schemi.
Impersonando l'animale antropomorfo dalle lunghissime orecchie utili per planare, il giocatore si tuffava in avventure dai toni fatati e innocenti, quasi pre-adolescenziali, tentando il tutto per tutto per riportare la pace in un mondo dove i sogni non avevano i contorni dell'illusione, ma dimostravano di avere un peso specifico non trascurabile.
Tra macchinazioni di loschi figuri alla ricerca di un leggendario pendaglio, e un eroe non convenzionale in grado di usare ammennicoli che in realtà celavano un potere enorme, Klonoa: Door to Phantomile riusciva a coniugare la struttura del platform a scorrimento orizzontale alle dinamiche da puzzle game, creando una buonissima commistione di generi che non tendeva mai a banalizzare le sezioni a compartimenti stagni proposte di volta in volta.
Klonoa: Phantasy Reverie Series (se interessati, lo trovate su Amazon) è un pacchetto che include al suo interno lo storico primo capitolo uscito originariamente su PSOne e Klonoa 2: Lunatea's Veil, seguito diretto che arrivò su PS2 nell'ormai lontano 2001. Proprio in occasione del venticinquesimo anniversario della serie, questa nuova uscita si propone come l'edizione definitiva per far conoscere ai neofiti (e per rispolverare la memoria dei vecchi fan) i due capitoli principali, che non sono affatto invecchiati male.
Bisogna oltretutto sottolineare che il primo gioco è stato rimasterizzato prendendo come base il rifacimento uscito nel 2008 su Wii, dotato di una cosmesi generale certamente migliore della versione di fine anni '90. Proprio per questo risulta un po' curioso testimoniare come in Klonoa: Phantasy Reverie Series sia a tratti migliore il primo gioco, rispetto al secondo, che soffre in misura maggiore di qualche texture decisamente meno curata rispetto al resto.
Lo stacco non è netto in modo clamoroso, ma osservando con attenzione certi elementi dello scenario è impossibile non far caso a un trattamento non sempre uniforme. Questo, beninteso, avviene anche con Door to Phantomile, come se gli sviluppatori di Monkey Craft si fossero concentrati principalmente sui personaggi principali, sui nemici e sugli elementi interattivi.
Giocare oggi a Klonoa: Phantasy Reverie Series significa però – a scanso di equivoci – avere due titoli di ere videoludiche diverse che sono stati rivitalizzati, resi visivamente migliori in modo piuttosto evidente.
Non solo su alcune delle macchine in cui esce raggiunge i fatidici 4K a 60 FPS, ma si fregia di colori molto più sgargianti e lontani anni luce dall'opacità un po' smorta delle prime versioni. Certo, i segni del tempo sono visibili e nemmeno una rimasterizzazione può fare miracoli, al punto che l'aliasing rimane poco gradevole da vedere, così come la bassa risoluzione di tronchi, fogliame e di buona parte degli elementi secondari degli scenari.
Gameplay
Klonoa: Phantasy Reverie Series è soprattutto un'occasione. Non solo per riscoprire due classici, ma anche per vedere con occhi più maturi cosa tentava di fare già all'epoca la saga, usando schemi di gioco per nulla banali e per certi versi lontani dai platform in voga in quel periodo.
Pur avendo uno sviluppo sostanzialmente a scorrimento orizzontale, Klonoa obbligava a far interagire anche in profondità, a far colpire oggetti posti sullo sfondo; faceva inoltre "subire" cambi di prospettiva e stimolava l'utente ad adoperarsi per trovare le giuste soluzioni al fine di superare le aree più ostiche e scovare i più reconditi segreti.
Klonoa, di base, non poteva eseguire il doppio salto, ma solo planare o rimanere brevemente sospeso per aria, così da approdare infine su nuove piattaforme. Per eseguire il fatidico doppio balzo doveva dapprima afferrare un nemico nei paraggi tramite l'Anello Eolo, e poi sfruttare l'abbrivio della spinta verso l'alto mandando giù di peso l'avversario.
Allo stesso modo, altri nemici dotati di elica potevano portarlo su per breve tempo, e in mancanza di necessità di raggiungere zone sopraelevate, esistevano diverse sezioni simili a dei rompicapi da risolvere.
Niente di troppo complicato, sia chiaro, ma per finire al cento per cento il gioco, o anche solo per avanzare in diversi frangenti, non bastava seguire la strada principale e avere un discreto grado di abilità pad alla mano. Queste trovate, assieme alla sua conclamata unicità, hanno fatto di Klonoa un piccolo cult per gli amanti del genere.
Certo, esistevano dei picchi di asperità sparsi qua e là lungo l'avventura, ed è probabilmente questo il motivo per cui Klonoa: Phantasy Reverie Series (lo trovate al miglior prezzo su Amazon) ha aggiunto l'opzione di selezione di una difficoltà facile. Tendere la mano ai neofiti non pregiudica assolutamente nulla, ed è anzi un'apertura a un mercato che giocoforza è mutato nel corso degli anni.
L'altra aggiunta, per altro poco degna di nota, è una sorta di modalità cooperativa mutuata da Lunatea's Veil. Per il resto – e diciamo anche per fortuna – Klonoa: Phantasy Reverie Series rende omaggio ai quei giochi così com'erano, senza aggiungere nulla che avrebbe in qualche modo alterato la natura delle opere.
Moderne ancora oggi, peculiari e assolutamente fuori dai classici canoni, le due avventure di Klonoa dovrebbero essere scoperte da tutti coloro che all'epoca (per motivi anagrafici soprattutto) non hanno avuto modo di provarle a fondo. Facendo un confronto con ciò che uscì in seguito, e anche con ciò che abbiamo oggi, si capisce quanto innovativa fu quell'idea.
Versione testata: PS5
Voto Recensione di Klonoa Phantasy Reverie Series - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Due capitoli in un unico pacchetto
-
Supporto al 4k e ai 60 FPS
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L'aggiunta della modalità facile per i neofiti e per allargare la platea
Contro
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Si notano diverse sbavature dovute al tempo e all'incuria di diversi elementi di contorno