Katana ZERO Recensione -La violenza psichedelica e stilosa
Hotline Miami con una katana?
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Askiisoft
- Produttore: Devolver Digital
- Piattaforme: PC , SWITCH
- Generi: Azione
- Data di uscita:
Dai tempi del primo Hotline Miami (e quindi da oltre sette anni), Devolver Games ha la nostra attenzione quando rilascia un gioco: il publisher statunitense ha dimostrato di avere naso per i talenti più fulgidi della scena indipendente a livello mondiale, proponendo tanto ai giocatori PC quanto a quelli console gemme di rara bellezza, create da sviluppatori perlopiù misconosciuti.
Katana ZERO, ultima fatica del team Askiisoft, sembra corrispondere perfettamente alla descrizione, e ha quindi catturato la nostra attenzione: vediamo se ne è valsa la pena nella nostra recensione della versione Switch.
Non skippare quei dialoghi
Esattamente come una delle ignare guardie che verranno ridotte a brandelli di carne sanguinolenta durante l’avventura, Katana ZERO ci ha sorpresi, e non poco, con la sua scrittura, che immaginavamo asciutta, abbozzata, genuflessa dinanzi a sua maestà il gameplay.
Quanto ci sbagliavamo.
Certo, in un action platformer così intenso e così breve (cinque o sei ore al massimo per vedere i titoli di coda, a seconda dell’abilità del giocatore) sono le meccaniche di gioco a prendere la scena, e il gioco Askiisoft non costituisce eccezione a questa regola, ma ci ha nondimeno colpito per la narrativa, non solo perché questa si inserisce dannatamente bene all’interno delle dinamiche di gioco, giustificando certi passaggi e caricandone altri di significati, ma anche per i temi trattati e la bontà del sistema di dialoghi a scelta multipla.
Nonostante la tentazione di raccontare di più sia forte, onde evitare il rischio che qualcuno dei nostri lettori skippi inavvertitamente i dialoghi per passare all’azione bruta, ci limiteremo a dire che il protagonista di Katana ZERO scoprirà molto di sè livello dopo livello, tramite sedute di terapia da quello che sembra (o lo è davvero?) il suo psicologo.
All’inizio delle vicende, ci viene dato sapere solamente che il Dragone che controlliamo è un assassino di fama mondiale, che si guadagna da vivere portando a termine contratti di uccisione apparentemente impossibili: come l’agente 47 di Hitman o Travis Touchdown di No More Heroes, ma, a differenza di questi, il nostro (anti)eroe non sembra completamente padrone della situazione, intrappolato in un loop di droga e strane visioni, capace di piegare il tempo alla sua volontà.
Ad ogni dialogo, compresi quelli opzionali con personaggi tutto sommato ininfluenti ai fini del disegno più grande, è possibile scegliere tra più risposte, dando un tono piccato, sbrigativo o più umano al nostro personaggio e convivendo poi con le conseguenze derivanti da questa scelta.
Non possiamo girarci intorno ancora a lungo senza incappare in odiosi spoiler, quindi ci fermiamo qui, ma vi basti sapere che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il titolo pubblicato da Devolver Digital è composto al 65% da gameplay puro e al 35% da una storia malata e matura, che vale la pena seguire fino in fondo.
Prenditi il tuo tempo
La sostanza stupefacente che viene costantemente iniettata al nostro in vena prima di ognuna delle missioni, oltre ad essere un punto focale della trama di Katana ZERO, rappresenta il cardine del gameplay del gioco: capace di predire il futuro, e di rallentare lo scorrere del tempo a suo piacimento, il Dragone può rimbalzare lungo gli stage come una scheggia impazzita, scegliendo, di volta in volta, le tattiche migliori per compiere una carneficina.
Ogni stage è stracolmo di nemici, un singolo attacco dei quali (in corpo a corpo o con arma da fuoco) è sufficiente per mandare il nostro eroe all’altro mondo, aka all’inizio dello stage: si tratta quindi di pianificare con attenzione quando e dove utilizzare il bullet time, regolato da una barra in alto che si ricarica quando non in uso, e di sfruttare al massimo la conformazione degli stage e la presenza di oggetti contundenti, come vasi, shuriken e perfino granate.
Il miscuglio di strategia e capacità di improvvisare (un nemico nella stanza accanto potrebbe udire gli spari del suo collega) regala delle danze di morte tanto rapide quanto soddisfacenti, che sfociano in scene la cui spettacolarità non viene nemmeno lontanamente raggiunta dai migliori film d’azione made in Hong Kong.
Il set di azioni a disposizione del Dragone è tutto sommato limitato, ma proprio per questo il giocatore si sentirà pienamente padrone della situazione già dopo pochi minuti, e potrà concentrarsi al meglio su come portare a termine gli stage. Si può rotolare oltre un nemico, apparendo alle sue spalle, respingere i proiettili con un colpo di katana e appoggiarsi ai muri per calare dall’alto come un mietitore volante: queste semplici movenze possono essere combinate in varie sequenze di morte, e, volendo, si può approcciare il medesimo stage in maniera radicalmente differente, con l’eccezione dei boss, che costringono ad una data modalità di attacco per essere sconfitti.
Come detto, al primo colpo subito il giocatore si trova costretto a riprogrammare il suo percorso all’interno del quadro, ma le sensazioni di ripetitività e frustrazione che potrebbero generarsi da questa scelta sono annullate dalla precisione assoluta dei controlli e dalla perfetta calibrazione della difficoltà del gioco, che risulta mediamente elevata ma mai ingiusta.
Se si muore è perchè non si è calcolato bene l’impatto di una data scelta, o non si è considerato che il tal nemico avrebbe potuto unirsi alla mattanza non appena uditi i rumori provenienti dalla stanza adiacente: il trial and error, complice la limitata durata dell’esperienza, non risulta mai eccessivo, e, come nei Souls di Miyazaki, Katana ZERO offre al giocatore tutti gli strumenti per arrivare in fondo, restituendo una sensazione di giustizia.
A ravvivare l’avanzamento, poi, ci sono degli stage che presentano ostacoli ulteriori, altri che variano la formula base (come quello giocato sui carrelli in stile Donkey Kong Country o quello del night club) e, come anticipato, delle boss fight davvero impegnative, non solo per le generose dimensioni della barra vitale dei nemici am anche per la complessità dei loro pattern d’attacco.
Dispiace solo per la scarsa varietà dei nemici, ma davvero ci siamo dovuti sforzare per trovare un difetto ad un titolo che raggiunge praticamente tutti gli obiettivi che si era prefissato.
Insomma, gli ingredienti per un action game eccellente ci sono tutti, e i ragazzi di Askiisoft li hanno mescolati a dovere per creare un’esperienza sotto molti aspetti unica, da evitare solamente se si prova un’immotivata repulsione per i titoli in due dimensioni.
Electronoir
A supportare una storia oscura e disturbante, che getta i ponti per un eventuale seguito, e un gameplay straordinariamente veloce e divertente, Katana ZERO aggiunge una presentazione davvero degna di nota, con una pixel art eccellente tanto nel character design quanto nelle animazioni, fluide, varie e sempre convincenti.
Siamo stati sorpresi da un paio di effetti di illuminazione dinamica mica male, e non abbiamo mai riscontrato alcun tipo di calo nelle prestazioni nè giocando su un televisore 4K 55 pollici nè in modalità portatile, dove, in compenso, nei frangenti più concitati si può correre il rischio di morire per un proiettile sfuggito alla nostra katana.
Come quasi tutti i giochi in due dimensioni, peraltro, il prodotto Devolver Digital non risulta pesante per la batteria di Switch, e questo, accoppiato alla brevità della quindicina abbondante di stage che compongono la campagna principale, ne fa un eccellente compagno di viaggio.
Anche perchè, e qui veniamo all’ottima colonna sonora, un paio di auricolari di qualità permette di apprezzare le tracce elettroniche, piene di sintetizzatori e riff che sembra spuntati fuori direttamente dagli anni ’80, intervallate da pezzi più lenti e malinconici che punteggiano egregiamente le poche scene introspettive e prive di azione.
La risicata longevità rappresenta un problema secondario, non solo perchè il prezzo di lancio è più che adeguato ai contenuti e alla qualità generale (parliamo di meno di quindici euro sulla console ibrida Nintendo), ma anche perchè siamo sicuri che la voglia di vivere nuovamente il viaggio allucinato del Dragone busserà alla vostra porta entro qualche settimana, e voi non potrete far altro che imbracciare nuovamente la katana.
+ Trama sorprendentemente matura
+ Controlli e prestazioni sempre sul pezzo
+ Colonna sonora di alto livello
8.7
Devolver Digital ha fatto centro un’altra volta: Katana ZERO ha lo stile, la velocità e la classe di Hotline Miami, e come quel titolo ridefinisce i canoni degli action game bidimensionali su Switch e PC con il suo cocktail di violenza, riflessi e personaggi loschi.Per meno di quindici euro vi portate a casa uno dei migliori titoli indipendenti dell’anno, nonché un’opera sorprendentemente completa anche dal punto di vista tecnico, sonoro e narrativo, elementi non sempre scontati in produzioni dal budget limitato.La versione per la console portatile Nintendo, poi, si presta benissimo a sessioni mordi e fuggi di ultra-violenza digitale, e consigliarla senza riserve è il minimo che possiamo fare.
Voto Recensione di Katana ZERO - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Dannatamente veloce e divertente
-
Trama sorprendentemente matura
-
Controlli e prestazioni sempre sul pezzo
-
Colonna sonora di alto livello
Contro
-
Scarsa varietà dei nemici
Commento
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