Sembrerebbe che Bandai Namco possa essere alle prese in queste ore con una vicenda dalle ripercussioni da non sottovalutare: il publisher di Elden Ring sembrerebbe essere stato infatti preso di mira dagli hacker, che avrebbero sferrato un grave attacco.
Il gruppo ALPHV, conosciuto anche come BlackCat, ha infatti rivendicato un attacco ransomware al publisher, ottenendo così potenzialmente non solo tutti i dati relativi a franchise come Elden Ring (potete recuperare la Launch Edition in consegna rapida su Amazon), ma anche informazioni sensibili.
Ricordiamo che i ransomware mettono a tutti gli effetti fuori uso tutti i file di sistema, in cambio di un riscatto economico necessario per restituire il controllo alle vittime dell'attacco hacker: secondo quanto riportato da Kotaku, Bandai Namco avrebbe al momento rifiutato di commentare l'indiscrezione.
La notizia è arrivata tramite vx-underground, che monitora i codici sorgente dei malware diffusi in web: Bandai Namco sarebbe riportata proprio tra le vittime dell'ultimo attacco del gruppo BlackCat, che minaccia di rilasciare a breve i dati rubati dai server.
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Se l'attacco venisse confermato ufficialmente, si tratterebbe di una notizia che potrebbe compromettere gravemente i piani dell'azienda: non solo potrebbero infatti essere svelati in anticipo i prossimi progetti in sviluppo, ma in base ai dati colpiti potrebbero essere a rischio anche codici sorgente, dati sensibili e altri file a serio rischio.
Come riportavamo in precedenza, il publisher non ha però voluto né confermare né smentire la notizia, dunque non sappiamo se l'attacco abbia effettivamente avuto luogo e quale sia l'effettiva portata: non possiamo che augurarci che il tutto si riesca a risolvere per il meglio.
A tal proposito, ricordiamo che non è la prima volta che il publisher ha dovuto fare i conti con gli hacker: proprio su Elden Ring era stato scoperto un grave bug che rendeva il soulslike ingiocabile, fortunatamente poi sistemato con una patch.
Inoltre, ricordiamo che i server di Dark Souls su PC continuano a essere inaccessibili a causa di una pesante vulnerabilità: l'augurio è che questo presunto attacco hacker non risulti dunque nell'ennesimo rallentamento dei lavori in corso.