Il videogioco vuole crescere anche in Italia: il First Playable Fund è in Gazzetta Ufficiale

I videogiochi vogliono crescere come industria anche in Italia: ecco perché il First Playable Fund è in Gazzetta Ufficiale, annuncia IIDEA.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Vi avevamo parlato, sulle nostre pagine, del First Playable Fund, il fondo a sostegno dei nuovi progetti videoludici proposto da IIDEA (la fu AESVI) per favorire lo sviluppo dei videogiochi anche in Italia. Dopo i primi passi di circa un anno fa e dopo alcuni momenti di incertezza, a cui poi fecero seguito nuove conferme, è arrivato il lieto fine: con una nota ufficiale, IIDEA ha infatti evidenziato che il First Playable Fund è entrato in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 8 febbraio, e si farà con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro – destinati a finanziare prototipi di videogiochi.

«L’Associazione è pronta ora a collaborare attivamente con il Ministero dello Sviluppo Economico per la definizione degli ultimi dettagli necessari a rendere pienamente operativo il First Playable Fund, con l’auspicio di registrare un accesso diffuso a questa misura da parte di molti sviluppatori italiani nell’arco dei prossimi mesi. Il fondo prevede, infatti, l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo compreso dai 10.000 euro e 200.000 euro per singolo prototipo. Tra le novità del decreto attuativo, la possibilità per ciascuna impresa di candidare due progetti distinti» spiega IIDEA nella sua nota ufficiale da cui siamo stati raggiunti.

Ad accompagnare la notizia anche il commento di Thalita Malagò, direttore generale di IIDEA:

Il decreto ha introdotto dei criteri valutativi che serviranno a garantire che i progetti presentati al MISE siano sostenibili e commercialmente validi. Tuttavia, l’approccio molto aperto del Ministero e l’impianto a sportello della misura ci fanno ritenere che il First Playable Fund possa esaurirsi piuttosto velocemente. Vorremmo quindi rivolgere un appello, fin da ora, alla politica e, in particolare, a chi si occuperà dello Sviluppo Economico nei prossimi mesi. Chiediamo di poter pensare presto ad un rifinanziamento e potenziamento del First Playable Fund. Questo primo – importantissimo – passo, rischia infatti di esaurire molto velocemente la sua spinta propulsiva. Il nostro modello deve essere la Germania e ciò che ha messo in campo negli ultimi due anni: partendo da uno strumento del tutto simile al nostro, i tedeschi hanno costruito una misura di sostegno in grado di finanziare ogni stadio di produzione, dal prototipo al prodotto finito, con un budget annuale di 50 milioni di euro per i prossimi cinque anni.

La notizia è stata diffusa da IIDEA anche sui suoi canali social, come potete vedere di seguito.

Lo scorso anno il nostro Paolo Sirio intervistò diversi sviluppatori italiani, raccogliendo le opinioni dell'industria in merito alle prospettive del mercato e a come l'introduzione del First Playable Fund potesse aiutare ad arrivare più facilmente alla realizzazione di prototipi dei propri progetti.

In un altro pezzo interamente dedicato, Paolo aveva anche discusso del First Playable Fund proprio con Thalita Malagò, che ai microfoni di SpazioGames aveva spiegato: «il First Playable Fund è una misura strategica perché interviene sul principale ostacolo allo sviluppo del settore in Italia, ovvero la mancanza di finanziamenti e investimenti, sia pubblici che privati. Nel nostro ultimo censimento di fine 2018, l’88% delle imprese italiane dichiarava di ricorrere a risorse proprie per finanziare lo sviluppo dei propri giochi, e questa condizione di sofferenza è maggiormente accentuata nella fase di pre-produzione, in cui spesso le imprese lavorano a nuove proprietà intellettuali senza avere paracaduti finanziari».

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