I poveri zombi incompresi di Half Life 2, il Dettaglio
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a cura di Francesco Ursino
Half Life 2, più che un gioco, è diventato ormai un monumento, qualcosa di intoccabile e venerabile, soprattutto in considerazione del fatto che, lo sappiamo bene, si tratta a distanza di anni dell’ultimo capitolo delle avventure di Gordon Freeman. In questa puntata de Il Dettaglio, la rubrica che racconta dei piccoli particolari nascosti all’interno dei grandi giochi, torniamo indietro nel tempo per parlare di un prodotto sempre attuale, ancora protagonista di mod e progetti più o meno amatoriali, concentrandoci su un particolare che forse è sfuggito ai più.
Prenda questo medikit!
È un po’ di tempo che volevo dedicare una puntata di questa rubrica ad Half Life 2, specie dopo averlo rigiocato poco tempo fa in co-op multiplayer. Gli argomenti di discussione non mancano di certo: si potrebbero scrivere pagine e pagine anche solo parlando dell’acqua e di come, almeno secondo il mio parere, a distanza di più di un decennio la sua realizzazione sia ancora semplicemente eccezionale. Oppure si potrebbe parlare dei medici che non perdono mai occasione per invitarti a “prendere questo medikit”. Se proprio uno vuole farsi del male, poi, si può disquisire della storia, e di quel dannato finale del secondo episodio che grida ancora vendetta e cerca una sua conclusione.
Nonostante tutte queste opzioni siano valide, ho deciso invece di parlare di un aspetto specifico del gioco che mi è sempre parso terrificante e affascinante, ovvero i nemici. Sono tanti, tutti temibili e molto diversi tra di loro, sia dal punto di vista del comportamento che delle dimensioni effettive. Se si pensa, però, a un nemico in particolare di Half Life 2 (e anche di Half Life, se è per questo), la mente non può che tornare a loro: gli headcrab.
Ravenholm, perché alla fine si torna sempre là?
Gli headcrab, i famosi cucciolotti che amano saltare sulle teste delle persone per ridurle in zombi, sono tra i nemici più iconici di Half Life 2. Provenienti dalla dimensione parallela di Xen, si tratta di esseri veloci, fastidiosi e tenaci. Non mi sembra il caso di indugiare sulla loro storia o origine, visto che si tratta di argomenti diventati ormai letteratura videoludica. Per un piacere che non posso che definire sadico, e che in effetti ha una qualche utilità in questo articolo, voglio solo ricordare le varie tipologie di headcrab che era possibile incontrare durante il gioco. Oltre al classico headcrab, con il suo rassicurante aspetto, troviamo gli headcrab veloci, quelli velenosi e i Gonarch, l’ultimo stadio di evoluzione della specie. Spero di non essere il solo, ma ricordo letteralmente di essere saltato sulla sedia dopo aver visto il primo headcrab velenoso che veniva verso di me: grande, nero, veloce, e soprattutto capace di ridurre istantaneamente la salute a un lumicino.
Lo scopo finale dell’headcrab, nella maggior parte dei casi, è quello di trovare una bella testa succosa e piazzarcisi sopra. Da buon parassita, l’essere impiega pochi minuti a compiere il processo di accoppiamento, che prevede la perforazione del cranio del povero malcapitato. Il processo, che per amore di completezza segnalo essere visionabile in questo video, porta a risultati diversi a seconda dell’headcrab coinvolto, andando a creare zombi di tipologia diversa.
Questo è il punto su cui mi voglio concentrare: stando a quanto riportato da diverse fonti, il processo biologico che porta gli headcrab a controllare il corpo dell’ospite è sconosciuto. Sebbene l’headcrab impedisca alla persona attaccata di muoversi liberamente, sembra però che il soggetto abbia ancora un qualche controllo sulle sue azioni, e in particolare sulla propria voce.
Yabba My Icing!
E che dicono, allora, questi poveri esseri trasformati in zombi dagli headcrab? Quando giocavo ad Half Life 2, sinceramente, l’ultimo mio problema era quello di capire se questi mostriciattoli che venivano verso di me fossero in grado di profferire parola. Da un gioco come quello Valve, considerato da molti uno dei capolavori videoludici più importanti di tutti i tempi, è normale però aspettarsi di tutto.
Il processo di trasformazione iniziato dagli headcrab, sembra lasciare all’ospite la possibilità di parlare, e quello che dicono gli umani diventati zombi è piuttosto terrificante e, al tempo stesso, divertente. Se si considera il file audio relativo agli zombie creati dagli headcrab semplici, infatti, è possibile ascoltare qualcosa che, secondo l’impressione comune, somiglia a una frase senza senso del tipo: “Yabba My Icing!” (che si è anche guadagnata una bella menzione su Urban Dictionary).
Alcuni curiosi hanno pensato bene, però, di riprodurre al contrario i file audio in oggetto, e quello che hanno scoperto è che i poveri umani vittima degli headcrab andrebbero in giro urlando: “Help! God, Help Me!”
L’implicazione che ha questo dettaglio di gioco è inquietante e incredibilmente affascinante. Sarebbe la prova, infatti, che il processo di “zombizzazione” di Half Life 2 lascerebbe comunque coscienti gli ospiti, costretti a vagabondare in balia degli headcrab e tra dolori lancinanti.
Avete mai fatto caso al fatto che gli zombi di Half Life 2 andavano in giro urlando e chiedendo aiuto in preda a dolori laceranti? Se si pensa a tutti i poveri abitanti di Ravenholm, e agli attacchi dei Combine a base di gusci pieni zeppi proprio di succhia-teste, la narrativa del gioco Valve assume un tono ancora più drammatico. E fa venire ancora più voglia di Half Life 3, dannazione.
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