Hideo Kojima spesso ama riflettere sul suo lavoro, pubblicamente, e stavolta lo fa relativamente alla percezione che ha dei suoi vecchi progetti.
In questo caso Metal Gear Solid 3, episodio molto particolare del franchise fatto anche di personaggi iconici (che trovare anche in versione paperella su Amazon) oltre che da un gameplay peculiare.
Un titolo che è tornato di recente alla ribalta perché al centro di molti rumor su un possibile remake, che ormai si susseguono da mesi.
E mentre Hideo Kojima si prepara ad una possibile rivoluzione da lanciare sul mercato con Xbox, cosa pensa dei suoi vecchi titoli?
Non li ama. O almeno, fino a qualche tempo fa non amava riguardare i suoi vecchi progetti.
Lo ha spiegato su Twitter in una riflessione che lascia spazio a molti ragionamenti interessanti:
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«Non molto tempo fa odiavo guardare il mio lavoro passato. Non ne avevo "paura", ma i giochi si evolvono così velocemente nella tecnologia che quelli vecchi sembrano dozzinali. E questo mi fa venire voglia di ricreare i dettagli. Ecco perché non ho mai guardato il gioco vero e proprio.»
Il tema della tecnologia è molto interessante e si applica soprattutto sui giochi 3D, che tendono ad invecchiare tendenzialmente molto più in fretta.
Come capita a molti autori e creativi, quindi, anche Hideo Kojima soffre di una sorte di sindrome dell'impostore che gli impedisce di guardare con gioia ai suoi vecchi progetti.
Sembra averla superata, però, perché successivamente in altri tweet rivela che si gode spesso e volentieri gli streaming di giocatori che vivono le sue avventure su Twitch e simili.
Chissà cosa pensa di Death Stranding, da questo punto di vista. Di recente, infatti, l'autore si è voluto sfogare sul suo titolo più controverso ammettendo che, secondo lui, non è stato mai capito.
In attesa del secondo episodio per cui ci sono tante aspettative in particolare sulla trama, visto che è stato pensato per una sola attrice addirittura.